Vite al limite, il racconto straziante che spiazza i lettori: la speranza è l’ultima a morire

La trasmissione dal titolo originario My 600-lb life aiuta le persone che soffrono di obesità ad evitare una prematura dipartita.

Vite al limite è un programma televisivo in onda su Real Time, prodotto da Megalomedia. I personaggi che partecipano alla trasmissione hanno l’obiettivo di uscire da una condizione fisica disagiante, che non gli permette di compiere anche i gesti più semplici.

Vite al limite, il racconto straziante che spiazza i lettori: la speranza è l'ultima a morire
Younan Nowzaradan (Screenshot Instagram)

Come fare una passeggiata o una doccia, infatti si rivolgono alle cure offerte dal noto chirurgo Younan Nowzaradan, medico protagonista delle puntate della serie televisiva. Tra le storie dei partecipanti che hanno toccato di più l’animo del pubblico c’è quella del texano Michael Blair.

L’uomo, che non riesce ad uscire di casa, trascorre la sua vita mangiando. Un’abitudine che ha sin dall’infanzia, infatti all’età di 7 anni pesava già 50 chili.

Vite al limite, la difficile storia di Michael Blair e le sue condizioni attuali

Michael Blair ha sin da giovane sofferto di obesità, all’età di 11 anni ha riferito di essere stato molestato da un capo di un camp village dove era in vacanza. Una brutta esperienza che ha traumatizzato il giovane.

All’età di 14 anni, il signor Blair pesava ben 114 chili. Anni dopo si è sposato con la moglie Kimberly, i due hanno ammesso di aver avuto delle pessime abitudini alimentari nel corso dei primi anni di matrimonio, peggiorando la situazione.

 

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La coppia, alla quale era stato approvato un’intervento di Bypass gastrico, ha dovuto rinunciare a causa di un terribile incidente automobilistico avuto da Michael. Per questo ha deciso di chiedere aiuto alla trasmissione.

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Il dottor Now dopo i primi accertamenti ha scoperto che l’uomo aveva una grave ernia che toccava le pareti dello stomaco. L’unica soluzione era quella di perdere peso sino a rendere possibile l’intervento chirurgico.

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La sua partecipazione al programma, si conclude con un’incredibile perdita di peso, di ben 165 chili in sette mesi. Permettendo al chirurgo di intervenire sull’ernia nei 3 mesi successivi.

Michael Blair è tornato alla sua vita, ad oggi ci sono poche informazioni sui suoi attuali progressi, ma l’uomo continua ad essere molto attivo su Facebook, dove posta messaggi positivi e di incoraggiamento.

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