Tragedia sul lavoro, precipita nel vuoto dell’ascensore e muore

Ancora una volta c’è qualcuno che perde la vita mentre si dà da fare. La tragedia sul lavoro in questione è ancora drammatica ed improvvisa.

L’ennesimo dramma con tanto di epilogo mortale è avvenuta questa volta in Lombardia, nella località di Nave, in provincia di Brescia.

Incidente sul lavoro in provincia di Brescia
Incidente sul lavoro in provincia di Brescia Foto dal web

La vittima è un uomo di 50 anni che stava svolgendo della manutenzione all’ascensore di un palazzo. Si tratta di un cittadino originario dell’Iran e che pare abitasse in quello tesso stabile.

Per cause ancora da accertare, questo individuo è finito con il precipitare nel vuoto proprio nella tromba dello stesso ascensore. Assieme a lui c’era un’altra persona, un vicino di casa che lo stava aiutando e che ha assistito a questa tremenda tragedia sul lavoro.

Subito sono sopraggiunti i soccorritori ed anche le forze dell’ordine, tra polizia, carabinieri e vigili del fuoco. Purtroppo per la vittima di questa innumerevole tragedia sul lavoro non c’è stato scampo.

Il 50enne è morto sul colpo e questo fa seguito ad un altro decesso avvenuto a Leffe, in provincia di Bergamo, dove un 59enne del Veneto è finito con il restare schiacciato da della merce in corso di scarico.

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Sono troppe le disgrazie sui luoghi di lavoro

Invece presso Pavia una decina di giorni fa altre due persone sono morte a causa di una nube tossica che li ha investiti.

Foto dal web

Anche in questa circostanza, come nelle precedenti, i sindacati hanno emesso dei comunicati di cordoglio ed al contempo la necessità di potenziare le dinamiche su formazione e misure di sicurezza da intraprendere.

Per Cgil, Cisl e Uil queste tragedie avvengono in tutti i luoghi, in fabbrica come all’aperto. E sono coinvolti aziende di ogni misura.

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Ancora viva è pure la morte della povera Luana D’Orazio, una ragazza di 22 anni che lavorava in una azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato.

La giovane era rimasta incastrata all’interno di un orditoio. La locale procura sta ancora lavorando per individuare eventuali responsabilità, procedendo al sequestro dei macchinari ed iscrivendo due persone nel registro degli indagati.

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