Aurora Leone dei The Jackal accusa nuovo episodio di sessismo: “Cacciata brutalmente”

La sua dichiarazione social sta facendo molto discutere in queste ore, alcuni organizzatori dell’evento sembrano non aver gradito quanto dichiarato.

The Jackal
The Jackal (Screen Instagram)

Questa sera si terrà La Partita del Cuore in onda su Canale Cinque e in streaming su Mediaset Play. Un evento benefico in diretta dall’Allianz Stadium di Torino e che ha come focus la solidarietà della Nazionale Cantanti contro i Campioni della Ricerca pronti a raccogliere denaro per fini benefici.

Tutti schierati quindi per un fine solidale, eppure c’è chi ne ha pagato le conseguenze nel modo più barbaro possibile e che non ha esitato a denunciare l’accaduto sui social.

Si tratta di Aurora Leone, la giovane che fa parte del gruppo comico The Jackal, la quale ha raccontato nelle ultime Instagram stories le intimidazioni subite proprio tra i ranghi del gruppo organizzativo coinvolto nel progetto, arrivato alla sua trentesima edizione.

Accuse e allontanamento sessista: “Da quando in qua le donne giocano?”

Aurora Leone e la sua dichiarazione social sta facendo molto discutere in queste ore, le sue parole al veleno contro alcuni organizzatori dell’evento sembrano essere molto scomode per alcuni.

La Leone lunedì sera, mentre era a una cena assieme agli altri convocati a La Partita del Cuore, un organizzatore – tale Gianluca Pecchini – le ha intimato di allontanarsi dal tavolo al quale era seduta, perché “le donne non erano ammesse”.

Lei ha spiegato che invece era stata convocata proprio per giocare con l’amico Ciro Priello, i due così si sono alzati e hanno cambiato tavolo. Poi un altro organizzatore dell’evento l’ha raggiunta al nuovo tavolo provando a giustificare il collega, per poi ribadire comunque che “in quanto donna non avrebbe giocato la partita”.

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Lei e Priello si sono tagliati fuori ora dalla squadra nonostante diversi membri della Nazionale Cantanti si siano scusati per l’accaduto.

La Nazionale Cantanti ha risposto con un comunicato ufficiale molto eloquente: “Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale”. Nel testo si fa riferimento anche ad alcuni dei nomi delle “tantissime donne che, dal 1985 hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti”.

Il comunicato era stato anche pubblicato sui social, ma poi poco dopo cancellato.

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