Pio e Amedeo non chiedono scusa: dopo il monologo continua la bufera

Pio e Amedeo rispondono alle polemiche sui social: “Siamo alla follia, non chiediamo scusa e non fate finta di non capire”. La riposta dei follower.

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Pio e Amedeo (Screenshot Instagram)

Da venerdì scorso non si parla d’altro del monologo condotto da Pio e Amedeo nell’ultima puntata di Felicissima Sera su Canale Cinque. Le loro parole sono state fraintese da moltissimi big dello spettacolo che si sono sentiti chiamare in causa.

I comici si sono focalizzati sul politicamente corretto e l’importanza dell’intenzione e dell’ignoranza con cui si pronunciano le parole come “ne*ro” e “ri***ione“. In uno dei loro passaggi hanno spiegato che:

Se vi chiamano ri***ioni, voi ridetegli in faccia perché la cattiveria non risiede nella lingua e nel mondo ma nel cervello: è l’intenzione. L’ignorante si ciba del vostro risentimento.

Non è evidentemente stato compreso da tutti, tanto che le critiche sono esplose sui social e sono stati costretti a rispondere con un messaggio social molto diretto.

Siamo alla folliaaaa” Sono le prime parole che si leggono sul lungo post pubblicato sulla pagina Instagram del duo comico. Non ci tengono a scusarsi per ciò che hanno detto e che invece in molti hanno criticato come negativo e fuori luogo. Pio e Amedeo restano coerenti con quello che hanno affermato durante lo spettacolo in diretta. Ecco il loro messaggio.

Pio e Amedeo, il messaggio di risposta alle accuse. Nessun passo indietro

La coppia comica nel post pubblicato ieri, ha spiegato che la loro intenzione non era quella di screditare qualcuno in particolare, visto che per loro non esistono razze, classi sociali o generi.

 

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Non fate finta di non capire quello che abbiamo detto perché “vi” fa comodo trasformarlo nella solita querelle politica da quattro soldi”, esordiscono severi.

I due raccontano anche di aver in passato affrontato il problema dell’omofobia in prima persona:

Mentre alcuni di voi erano impegnati a mettere l’arcobaleno nella foto profilo sui social, i sottoscritti qualche anno fa, sono andati in Russia a respirare la puzza dell’omofobia. Ci siamo messi in prima linea in uno Stato dove non badano troppo ai modi (…)

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Pio e Amedeo sono stati criticati anche al Concertone del Primo Maggio da Michele Bravi (“le parole sono importanti”) a cui hanno cercato di rispondere al termine del messaggio:

Passiamo al nostro suggerimento di usare l’ironia: l’utilizzo dell’ironia laddove si può, è chiaro, è solo quello di tentare di disinnescare l’offesa. Nessuno ha detto che l’ironica disinnesca la violenza. La risata è solo un palliativo all’ignoranza, perché se l’ignoranza è come il Covid-19, il sorriderci su e non dare troppa importanza ai vocaboli è il vaccino.

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I fan hanno lasciato migliaia di messaggi a commento del post pubblicato, oltre 240mila like in poche ore. La vicenda però non terminerà a breve e sicuramente saranno ancora tanti i personaggi dello spettacolo ancora a ribattere infuriati.

 

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