Michael Jackson continua a far rumore a distanza di anni dalla sua scomparsa: la battaglia per l’eredità arriva al punto di svolta.
Come accaduto per i personaggi vip, che hanno lasciato una traccia indelebile nella loro carriera, anche Michael Jackson, il re del pop non fa eccezione alcuna.
A distanza di anni dalla sua tragica morte, avvenuta nel 2009. Mentre era ricoverato per intossicazione acuta, nell’ospedale “UCLA Medical Center” di Los Angeles si parla ancora del discorso legato alla sue enorme e impareggiabile eredità.
All’indomani della tragica scomparsa del cantautore americano, la famiglia ha ereditato il patrimonio economico dell’artista, sul quale si è scatenato un “giallo” senza precedenti. Diego Armando Maradona insegna da questo punto di vista. Dopo aver ingaggiato una lotta tra figli ed ex mogli per l’eredità, il tribunale ha deciso come ripartire le somme economiche tra i parenti del Pibe de Oro
Michael Jacson, la svolta sull’eredità patrimoniale: la decisione del tribunale
Sono trascorsi dodici anni dalla tragica scomparsa del cantautore americano, re del pop, Michael Jackson e la questione legata alla sua eredità patrimoniale ancora non ha ottenuto un punto di svolta.
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Secondo i media americani, nelle ultime ore, sembra che la situazione abbia subito aggiornamenti piuttosto importanti in merito. Il problema dell’eredità di Michael era legato principalmente al valore della somma economica da ripartire in famiglia.
L’agenzia governativa “Revenue Service” (IRS) aveva ritenuto, all’indomani della morte di Jackson, che il valore del suo patrimonio ammontava sui 482 milioni. Con il tempo, in merito ad un approfondimento delle indagini si è potuto constatare che il valore, al tempo era stato sovrastimato. Affinchè lo stato americano ne traesse il maggior vantaggio dalle tasse.
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Durante la seduta in tribunale di ieri, del giudice, Mark Holmes che ha curato nei dettagli la vicenda ereditiera del celeberrimo cantautore si è arrivati alla conclusione che quel valore economico “rigonfiato” corrispondesse ad una cifra ben più bassa e vicina alle stime degli eredi, ovvero 111 milioni.