Spionaggio, militare italiano sorpreso a cedere documenti a russo

Una storia di spionaggio coinvolge un italiano impiegato al Ministero della Difesa ed un esponente russo. Ci sono gravi conseguenze.

Spionaggio arresto per un militare
Spionaggio arresto per un militare foto dal web

Spionaggio: con questa accusa un ufficiale della Marina Militare italiana è finito in manette, arrestato in flagrante mentre stava compiendo un illecito con un suo omologo straniero. All’incontro però erano presenti anche i carabinieri del Ros, i quali hanno sorpreso il nostro connazionale sottoponendolo a fermo immediato.

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L’altro uomo era un esponente delle forze armate russe, con il quale l’ufficiale italiano si era accordato per cedergli dei documenti segreti. La transizione avrebbe dovuto avere luogo in cambio di un grosso quantitativo di denaro. Le stesse accuse di spionaggio riguardano anche il russo.

Per entrambi i militari infedeli c’è da rispondere anche di attentato ai danni dello Stato. L’incontro era avvenuto in circostanze clandestine e nelle intenzioni dei due nessuno avrebbe dovuto scoprirlo. L’italiano risulta essere un capitano di fregata ed è attualmente detenuto in carcere.

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Foto screenshot

I documenti che stava per cedere al russo sarebbero delle copie di carteggi ufficiali dello Stato Maggiore della Difesa. Luogo del meeting segreto era un parcheggio di Roma. L’ambasciata russa nella Capitale ha confermato la circostanza, aggiungendo che sono in corso alcune verifiche.

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Adesso su questa vicenda vige il più assoluto riserbo, allo scopo di non compromettere le indagini in corso. Si ignora se il governo russo fosse a conoscenza della cosa. Fatto sta che risultano esserci state già delle conseguenze, per questo brutto fatto accaduto nel pomeriggio di martedì 30 marzo 2021. Come comunicato dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, due funzionari russi sono stati espulsi con effetto immediato.

Pare anche che già in passato i due abbiano avuto almeno un altro incontro, nel corso del quale pure vennero ceduti dei documenti relativi a segreti di Stato. In quella occasione la cifra pattuita fu di 4mila euro. Il russo aveva a disposizione denaro in contanti, non si sa in quale quantità questa volta.

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