Un doppio lutto ha colpito il noto personaggio pubblico amatissimo dai telespettatori. La forza di continuare a fare il proprio lavoro ma una voragine che cresce dentro e non si ferma mai.
Perdere le persone care può essere un’esperienza estremamente dolorosa e difficile da affrontare. Ci sono molti sentimenti che possono sorgere in seguito a una tale circostanza, tra cui tristezza, disperazione, rabbia, solitudine e sensazione di abbandono. In questo periodo è importante ricordare che il lutto è un processo personale e unico per ogni individuo, e che ci sono molte risorse disponibili per aiutare a gestirlo.
Il noto attore italiano 53enne ha subito sulla sua pelle questa atrocità: ha perso entrambi genitori a poca distanza l’una dall’altra. Nulla sembra gli sia stato di conforto, neanche parlare con amici e familiari di fiducia, cercare supporto professionale da uno psicologo o un consulente, o partecipare a un gruppo di supporto per il lutto.
Il tempo necessario per elaborare il dolore e fare i propri processi di lutto, è lungo è sofferente. Raggiungere una forma di accettazione e trovare un senso di pace interiore può essere un’utopia e lo sa bene il bravissimo comico Paolo Kessisoglu che si è ritrovato ad affrontare la perdita del padre e della madre in pochi mesi di differenza. Un doppio lutto devastante:
Questi sono i miei genitori. A pochi mesi l’uno dall’altro mi hanno salutato. Ho passato più o meno 150 giorni a smaltire e catalogare (grazie di avermi donato una sorella con cui condividere l’esperienza) tutto quello che c’era, tutto ciò che rimaneva di una vita, anzi due”.
Così dichiara Paolo, un rovescio della medaglia che ha colpito il famoso attore che nella sua vita ha il solo scopo di portare leggerezza insieme allo storico compagno Luca Bizzarri sul piccolo schermo. Una prova di grande mole e la sua fortuna è stata quella di tenere forte la mano della sorella. Ha postato una foto dei suoi genitori con l’unico rammarico di non aver trascorso più tempo con loro.
La morte si presenta muta, silenziosa e non chiede il permesso a nessuno. E’ il ciclo della vita. Farsene una ragione del doppio lutto è quasi impossibile, solo aspettare che si trasformi in qualcosa di diverso.
