Giuseppe Passarelli: come è morto il carabiniere, omicidio o suicidio

Il giallo della morte di Giuseppe Passarelli: come è deceduto il giovane carabiniere, omicidio o suicidio, i genitori non si arrendono.

Giuseppe Passarelli – Ultimaparola.com

Il 24 marzo del 1997, un giovane carabiniere di Policoro, Giuseppe Passarelli, in provincia di Matera, venne trovato in fin di vita nella caserma dove era di stanza. I fatti avvennero a Cassano allo Ionio in provincia di Cosenza. Il carabiniere appena 21enne venne trasportato di urgenza all’ospedale Annunziata di Cosenza e qui ricoverato in rianimazione. Dopo qualche ora, la notizia della morte: il caso venne archiviato come suicidio. Ma i genitori non ci hanno mai creduto.

Cosa è successo davvero al carabiniere Giuseppe Passarelli

Giuseppe Passarelli – Ultimaparola.com

Si tratta di uno dei cold case che in più occasioni è stato ripreso da ‘Chi l’ha visto?’, il programma di Raitre condotto da Federica Sciarelli. Stando a quanto hanno raccontato i familiari del giovane militare, il giorno prima della morte, Giuseppe Passarelli sarebbe dovuto rientrare a casa sua, a Policoro, per trascorrere la breve licenza in famiglia, ma i suoi superiori lo avrebbero trattenuto, perché avrebbe dovuto sostituire un collega. Il carabiniere era in quella caserma da sole tre settimane.

La versione ufficiale rispetto alla sua morte, quella attestata dalle indagini della Procura di Castrovillari, parla di suicidio e il caso all’epoca venne archiviato come tale. Undici anni dopo, le indagini vennero riaperte per la prima volta, quindi archiviate: lo stesso avvenne nel 2001 prima e nel 2010 successivamente. Quindi, nel 2012, la famiglia sostenuta dall’associazione Libera, si rivolge al tribunale di Salerno: ancora una volta, arriva l’archiviazione del caso.

Ma per la famiglia ci sono diversi aspetti che non sono chiari: innanzitutto, un amico di Giuseppe Passarelli va a pranzo con lui il giorno stesso della morte e lo trova molto tranquillo, ben lontano da una persona che intende suicidarsi. Dubita del suicidio anche Angela Passarelli, sorella del carabiniere molto ormai un quarto di secolo fa. C’è un elemento in particolare che non quadra.

Perché i familiari di Giuseppe Passarelli non credono alla versione ufficiale

Innanzitutto, i colleghi del carabiniere sentono un tonfo nella stanza degli archivi e si precipitano: trovano Passarelli ferito gravemente e piuttosto che chiamare i soccorsi, sono loro a portarlo in auto fino all’ospedale più vicino. C’è poi il terriccio sulla divisa del giovane: se si è sparato in un ufficio, si domandano i familiari, perché la divisa è così sporca?

Ci sono quindi le tracce dell’arma usata sui vestiti di Giuseppe Passarelli o meglio non ci sono o sono quasi inesistenti, mancano le impronte digitali sulla pistola e sulla mano che esplode il colpo non solo non vi è polvere da sparo, ma non c’è nemmeno sangue. In ultimo, manca addirittura la scheda di armamento della pistola. I familiari, in base a questi elementi, parlano di omicidio. Da questo punto di vista, emergono degli spari uditi in paese il giorno della morte del militare dell’Arma e una misteriosa email che indica un testimone mai ascoltato. Il mistero e i dubbi restano tutti.

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