Mafia, nuovo blitz dei carabinieri: arrestate sette persone

I carabinieri di Palermo hanno condotto un’operazione, nelle scorse ore, che ha portato all’arresto di sette persone per associazione mafiosa ed estorsione aggravata.

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Carabinieri (marcodotto – Adobe Stock) – Ultimaparola.com

Ancora un blitz dei carabinieri in Sicilia, dove sette persone sono state arrestate con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione aggravata. Per cinque delle persone è stata disposta la misura cautelare in carcere, mentre gli altri due sono finiti ai domiciliari.

Secondo quanto emerso dalle indagini degli inquirenti, le persone finite in manette sarebbero lontane dalle “cronache giudiziarie” e sarebbero, però, stati chiamati in causa solo in momenti di criticità per Cosa Nostra.

Sicilia, nuovo blitz dei carabinieri: arrestate sette persone per associazione mafiosa e estorsione aggravata

Nuovo duro colpo a Cosa Nostra. I carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo, coordinati dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia) diretta dal procuratore Maurizio de Lucia, hanno arrestato nelle scorse ore sette persone.

I soggetti in questione, cinque dei quali trasferiti in carcere e due posti alla misura dei domiciliari, come riporta l’Ansa, sono accusati di associazione mafiosa ed estorsione aggravata. Un blitz, quello dei carabinieri, che avrebbe smantellato la famiglia mafiosa di Rocca Mezzomorreale la quale pare abbia tenuto contatti con l’ex superlatitante Matteo Messina Denaro, arrestato nei giorni scorsi a Palermo, e favorito la latitanza del boss Bernardo Provenzano.

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Le persone finite in manette, riferiscono gli inquirenti siciliani, sarebbero rimaste lontane dalle cronache giudiziarie e sfuggite alle indagini venendo chiamate in causa solo al momento di bisogno dall’organizzazione.

Secondo quanto emerso dalle indagini, scrivono i colleghi dell’Ansa, gli investigatori avrebbero intercettato delle conversazioni in cui si parlava di un “codice mafioso scritto dai padri costituenti“, una sorta di regolamento che, secondo gli inquirenti, sarebbe ancora rispettato dai capimafia. Conversazioni, quelle intercettate, che gli stessi investigatori definiscono “di estrema rarità giudiziaria”.

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Infine, l’inchiesta che ha portato agli arresti delle scorse ore avrebbe permesso anche di sventare un omicidio nei confronti di un architetto. Il delitto era stato deciso durante un incontro di mafia

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