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Televisione

Cronache Criminali: Christa Wanninger e il mistero di Via Veneto

Pubblicato da
Gabriele Mastroleo

In onda questa sera, 19 dicembre, Cronache Criminali: De Cataldo si occupa Christa Wanninger e il mistero di Via Veneto.

foto Ultimaparola.com

Una ragazza pugnalata a morte, un assassino improbabile, troppe domande senza risposta. Sono questi gli elementi di base della nuova puntata di Cronache Criminali, in onda questa sera su Raiuno in seconda serata. Il format condotto da Giancarlo De Cataldo vede il noto giallista italiano imbattersi nel mistero di Via Veneto, ovvero l’omicidio di Christa Wanninger, avvenuto nel 1963.

Negli anni Sessanta, la centralissima Via Veneto era il fulcro della vita notturna della città di Roma. Qui nel pomeriggio del 2 maggio 1963 si consuma uno dei grandi gialli che hanno interessato l’Italia e che ancora mancano di risposte. Christa Wanninger percorreva via Emilia, una traversa alle spalle di via Veneto. Venne vista per l’ultima volta in vita quando varca il portone del civico 81 di quella strada: poco dopo, intorno alle 14.30, ecco le urla della ragazza che sconvolgono il condominio.

Il giallo della morte di Christa Wanninger: 60 anni di misteri

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La portinaia Francesca Fracassi e alcuni inquilini si precipitano a vedere cosa stesse accadendo. Trovano così Christa Wanninger sul pianerottolo in una pozza di sangue. Era ancora viva ma riuscì a malapena a emettere un debole rantolo prima di morire. Arriva la polizia e dalla ricognizione sul posto emerge che la ragazza era stata uccisa con sette coltellate: quelle al fegato e al cuore sono risultate fatali.

La ragazza si trovava in quel condominio perché andava a trovare la sua amica, Gerda Hoddap, un’altra giovane tedesca che aspirava a diventare una ballerina. La polizia bussa alla porta, ma la giovane appare sull’uscio dopo una ventina di minuti, pare stordita dal sonno. Quando è stata interrogata, ha detto che avevano programmato di incontrarsi quel giorno, ma si è addormentata e non ha sentito nulla. Spiega che con la vittima c’era solo una conoscenza. Chiama in causa Angelo Galassi, il fidanzato italiano della vittima, che pare fosse molto geloso.

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I due si erano conosciuti nel 1961, poco dopo l’arrivo di Christa in Italia. Il ragazzo appare sconvolto dalla morte della fidanzata, che voleva sposare. Si scoprì che Angelo Galassi aveva un alibi di ferro. Chi ha ucciso dunque la sua fidanzata? La portinaia ricorda il dettaglio di un uomo magro e pallido vestito di blu che è sceso con calma, mentre tutti salivano verso il pianerottolo dove giaceva la vittima.

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Chi era quell’uomo? Un giorno qualcuno ha chiamato la redazione di un quotidiano di Roma. Ha affermato di essere fratello dell’uomo “in blu, ma viene rintracciato poco dopo: è Guido Pierri, un pittore su cui si addensano i sospetti. Con lui, hanno trovato un coltello a serramanico coerente con le ferite di Christa e a casa sua aveva un abito blu e il suo diario, in cui confessava di aver ucciso Christa. Il pittore si è sempre detto innocente, ma a fine anni Ottanta è stato condannato a 22 anni di carcere.

Gabriele Mastroleo

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Gabriele Mastroleo