Giorgia Meloni ha subito nelle scorse ore un gravissimo lutto: tra le vittime di una barbara strage, c’è anche una sua carissima amica.
“Una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo”, con queste parole su Instagram la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto ricordare la sua amica Nicoletta Golisano. Un ricordo davvero affettuoso per questa donna, una commercialista con un grande senso del dovere, come ci tiene a precisare la premier.
Nicoletta Golisano, nella mattinata di ieri, nonostante fosse domenica, aveva deciso di non rinunciare a quel senso del dovere. Una scelta che – racconta la Meloni – le è costata la vita. La commercialista lascia nel dolore il marito Giovanni, un figlio di 10 anni e quanti in questi anni le hanno voluto bene. Pochi mesi fa, aveva compiuto 50 anni.
Il lutto di Giorgia Meloni: cosa è accaduto a Nicoletta Golisano
Chi ha ucciso Nicoletta Golisano, sottolinea ancora la Meloni, è stato arrestato e la speranza è che sia fatta giustizia, ma la presidente del Consiglio evidenzia: “Eppure la parola ‘giustizia’ non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così”. La vittima amica della Meloni, a cui appunto vengono dedicate belle parole sui social, è una delle tre donne uccise ieri mattina a Fidene da Claudio Campiti, 57 anni.
L’uomo, infatti, si è presentato in un bar dove si teneva l’assemblea di condominio del consorzio Valleverde del quale era uno dei consorziati e ha iniziato a sparare. A cadere sotto i suoi colpi sono state sei persone, tre sono morte e altrettante sono rimaste ferite in maniera più o meno grave.
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Le tre persone uccise sono tre donne: si tratta della segretaria della presidente del consorzio, del revisore dei conti e di una terza persona, il cui ruolo all’interno dell’assemblea consortile non è stato definito dalle forze dell’ordine. Le tre vittime di una violenza senza senso si chiamavano Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e appunto Nicoletta Golisano.
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L’amica di Giorgia Meloni, secondo quanto confermato in una nota dell’Adc nazionale, si trovava in quel momento sul posto proprio per quel senso del dovere del quale ha parlato apertamente nel post pubblicato ieri la presidente del Consiglio. Era infatti stata convocata col ruolo di revisore dei conti. Una strage che sembra senza senso, anche se – stando a sentire gli altri consorziati – in questi anni Claudio Campiti aveva fatto gravissime minacce.