Violenza su un bambino di 9 anni che si sono protratte fino alla maggiore età: la denuncia alla Curia arriva dal 21enne che ora ha aperto un’indagine su quanto accaduto.
Arriva l’ennesima segnalazione di violenza sessuale di un prete ai danni di un minore. La segnalazione è stata fatta da un 21enne che ha denunciato di essere stato violentato dai 9 ai 18 anni da un religioso della curia di Siracusa.
La segnalazione dei presunti abusi è stata fatta non solo alla parrocchia ma anche all’arcivescovo, monsignor Francesco Lomanto, che al momento ha avviato un’indagine coinvolgendo il Dicastero della Dottrina della Fede.
“Quando l’arcivescovo di Siracusa, monsignor Francesco Lomanto, ha ricevuto la denuncia ha immediatamente avviato, agendo per delega, un procedimento penale canonico nei confronti del prete“. Si legge nella nota della curia.
La notizia ha destabilizzato non poco la comunità di Francofonte nell’Ennese, dove sarebbero avvenuti gli eventi.
Siracusa: “Sono stato abusato da un prete per nove anni”
“La prima volta che ha abusato di me avevo 9 anni. Mi ha violentato a casa sua”. A parlare è un giovane di 21 anni che ha denunciato. “Le violenze sono andate avanti dai 9 ai 18 anni. Anni terribili in cui ho subito vari ricoveri in ospedale per il mio stato di salute. Anni in cui sono stato plagiato psicologicamente, comprato con regali, anni di travaglio”.
Il prete in questione è un cappellano militare oggi in pensione, che secondo quanto riferito dal ragazzo, avrebbe avvicinato la vittima dopo la morte del padre diventando per lui una figura di riferimento.
“Mi sembrava di avere ritrovato un padre” dice il 21enne. Nel marzo dello scorso anno, la vittima va a denunciare per la prima volta al vescovo ed è già stato ascoltato dal tribunale ecclesiastico due volte, successivamente sentito dal tribunale di Napoli e in due occasioni a Siracusa.
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Le indagini al momento sono in corso mentre dallo scorso 31 ottobre il vescovo di Piana degli Albanesi ha comunicato che nei confronti del sacerdote è stato adottato un “provvedimento di interdizione dall’esercizio pubblico del ministero”, spiega sempre la nota della curia.