Maria Paola Gaglione uccisa dal fratello: la condanna lascia senza parole

La vicenda di Maria Paola Gaglione uccisa dal fratello: la condanna lascia senza parole per un delitto dal movente assurdo.

ragazza investita dal fratello
foto dal web

Una ragazza di 21 anni che perde la vita in maniera tremenda, l’indagine che rivela che dietro a un incidente stradale si nasconde qualcosa di ben più terribile. Questa è la storia di Maria Paola Gaglione, giovanissima ragazza dell’hinterland napoletano, la cui vita si è spezzata in maniera sconcertante, lasciando una comunità incredula e senza parole.

La vicenda che ha portato alla sua morte è di quelle che mai vorremmo sentire nel XXI secolo e avviene nella notte tra l’11 e il 12 novembre di due anni fa, ad Acerra. Si tratta di un episodio che ha toccato molto l’opinione pubblica italiana, perché di fronte alla morte di questa ragazza nessuno ha avuto dubbi su chi fossero vittime e colpevole.

Perché Maria Paola Gaglione è stata uccisa dal fratello?

amore tra maria paola e ciro
foto Instagram

Nel maggio di quest’anno, si è arrivati alla sentenza di condanna e l’intero processo viene ora ricostruito da una puntata di Un giorno in pretura, storica trasmissione di Raitre. La “colpa” di Maria Paola Gaglione era quella di essersi innamorata di un transessuale, Ciro Migliore. Così, quando quella notte il fratello maggiore della ragazza, Michele Antonio, li vede insieme su uno scooter, accelera.

Il giovane, che ha nove anni in più della sorella, è a bordo di un’auto che sperona le due persone in sella allo scooter. Michele Antonio, che come la sorella viveva nel quartiere Parco Verde di Caivano, già al centro di impressionanti episodi di cronaca nera, è sposato con figli e ha sempre protestato la sua innocenza. Ha spiegato che non voleva investire la sorella e il compagno in sella allo scooter, ma solo chiedere a lei di tornare a casa.

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Invece, in quell’incidente Maria Paola Gaglione ha perso la vita a soli 21 anni, il suo compagno è rimasto gravemente ferito. Una vicenda terribile, la cui sentenza è stata molto contestata: a fronte della richiesta dell’accusa, che chiedeva 22 anni di carcere, infatti, il fratello di Maria Paola è stato condannato a soli 9 anni e sei mesi. Alla rabbia soprattutto delle organizzazioni a difesa dei diritti LGBT, fa da contraltare la tesi della difesa: “Questa sentenza è un primo passo verso il riconoscimento della tesi dell’imputato che, certamente, non aveva la volontà di ammazzare nessuno”, sono le parole del legale di Michele Antonio Gaglione.

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