Alla scoperta della casa di Beatrice Portinari: la musa che ispirò Dante

Alla scoperta della casa di Beatrice Portinari: la musa che ispirò Dante Alighieri nella maggior parte delle sue opere letterarie. 

Scoperta casa Beatrice Portinari
Veduta di Firenze (Foto da Unsplash)

Senza alcun dubbio la storia tra Dante e Beatrice è famosa e riconosciuta in tutto il mondo. Si narra, infatti., che il più importante poeta fiorentino si innamorò della bellissima Portinari a soli nove anni e con uno sguardo.

Oggi proveremo a raccontare alcuni dei dettagli più significativi di questo “amore” e vi porteremo proprio in quella che è la casa della donna che ha fatto battere il cuore al Sommo Poeta.

Il nome di Beatrice è un fittizio e pensato ad hoc per la Commedia. Il suo significato letterale è colei che rende beati. Tra i due non vi fu mai alcun tipo di incontro, ma fu solo l’idea e il pensiero ad ispirare Dante in tantissime delle sue opere.

Beatrice Portinari, dopo cinque anni di restauro riapre Palazzo Salviati nel cuore di Firenze

Dove si sono incontrati realmente la prima volta? Si narra che i loro occhi si incrociarono per la primissima volta nei pressi di un pozzo. Dante, però, ci fa sognare in tutta la Commedia in quella che si è rivelata essere una delle più belle metafore dell’amore.

Uno sguardo durato una manciata di secondi che ha cambiato il corso della storia disseminando in tutto il suo essere ricordi e suggestioni ad oggi ancora vive. Come accennavamo poco fa, oggi vi porteremo proprio nella casa di Beatrice che oggi è diventata una dimora storica nel cuore di Firenze.

Stiamo parlando infatti di palazzo Portinari Salviati che, dopo essere stato chiuso per lavori di restauro, riapre finalmente le porte al suo pubblico. Si tratta di un capolavoro rinascimentale completamente stravolto e pensato come un complesso di lusso in uno dei più importanti palazzi di tutta la città.

Viene considerato un po’ il simbolo della cultura fiorentina e la sua storia risale al 1465 quando divenne di proprietà di Jacopo Salviati. L’uomo custodiva al suo interno non solo una Cappella stupendamente affrescata, ma anche opere degli straordinari Donatello e Correggio.

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Le stanze sono state ripensate come importanti suite dedicate ai personaggi che hanno reso celebre la città di Firenze: Dante e Beatrice.

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