Rinvenuto un fossile di pitone di circa 50 milioni di anni fa: è incredibile

Rinvenuto da un gruppo di ricercatori un fossile di pitone di circa 50 milioni di anni fa: le sue caratteristiche sono incredibili. 

Rinvenuto fossile pitone
Pitone (Foto da Unsplash)

Sebbene le loro dimensioni siano davvero fuori dal comune e il loro aspetto incute molto terrore, i pitoni sono decisamente serpenti innocui e non velenosi. Dove vivono abitualmente? La maggior parte di essi si trovano in America, ma anche in Africa e in Asia.

Qual è la loro caratteristica più evidente? Beh, senza alcun dubbio la lunghezza. Sono i più grandi in assoluto e grazie al loro corpo così sinuoso, possono stringere la loro preda fino ad ucciderla. Ma non è tutto, perché oltre ad essere velocissimi sulla terra, sono anche abili nuotatori.

Intorno alla figura del pitone gravitano numerosi miti e leggende che possono essere ravvisabili nella mitologia greca e nella famigerata battaglia tra il serpente ed Apollo. Dunque, ci si chiede, ma i pitoni da quanti anni abitano il nostro pianeta?

Scoperto un fossile appartenuto ad un pitone e datato quasi 50 milioni di anni fa

Ci siamo lasciati poco fa chiedendoci i pitoni da quanto tempo abitano la Terra. La risposta non tarda ad arrivare, grazie a sorprendenti scoperte avvenute proprio di recente.

Rinvenuto fossile pitone
Sito archeologico (Foto da Unsplash)

L’incredibile scoperta è stata condotto è portata avanti da un gruppo di scienziati tedeschi che sono rimasti particolarmente colpiti e affascinati da un fossile di pitone. Questa volta non tanto per la sua lunghezza che, come accennato, è impressionante ma per l’età del reperto.

Dopo una serie di analisi è stato possibile stabilire che il pitone abbia strisciato sul nostro pianeta circa 50 milioni di anni. Ma non è tutto, perché stupisce anche la provenienza che, in questo caso è tutta europea. Che caratteristiche aveva? Essendo in una fase evolutiva non dobbiamo aspettarci le misure che abbiamo adesso.

Si aggira intorno al metro per un totale di 275 vertebre individuate dagli stessi esperti. Gli è stato dato anche un nome, ossia Messelopython freyi  e continueranno nel tempo le indagini per capire quali siano stati i suoi processi evolutivi. Come dicevamo, stupisce molto la provenienza.

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Uno studio del genere ha dell’incredibile, perché nuovissimi canali di ricerca e consente di ampliare il raggio d’azione anche dove non si credeva fosse possibile.

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