Detenuto muore soffocato, era in attesa di un caffè: tragedia in carcere

Trovato esanime il detenuto di Regina Coeli. La procura chiede maggiori dettagli per far luce sulla strana vicenda in carcere. 

detenuto prigione foto da pixaby
prigione (foto da pixaby)

La morte di un detenuto fa sempre scalpore. Un uomo che perde la vita in carcere origina subito a mille domande. Carmine Garofalo era stato incarcerato tempo fa a Regina Coeli, a Roma. Nella metà di Ferragosto il suo corpo venne trovato privo di vita nel primo pomeriggio assolato.

La vittima era reduce da un periodo molto pesante in cui aveva anche tentato il suicidio. Era stato messo agli arresti per tentata rapina e omicidio. Sulla vicenda si sono seguite molte piste per cercare una dinamica del fatto. Alcuni testimoni hanno dichiarato che Carmine aveva dissapori con il compagno di cella.

L’uomo in questione era molto disturbato psicologicamente e viene a galla la notizia che in passato aveva aggredito altri detenuti. La procura ha fatto sapere che in presenza di taluni episodi è preferibile agire immediatamente. Potrebbe essere tardi come nell’ipotesi della morte di Garofalo.

Detenuto trovato senza vita in una cella, il reo potrebbe essere il suo compagno di cella

Carmine aveva solo 49 anni ed era un pregiudicato. Era caduto nella trappola dei carabinieri ed era stato ammanettato. Sul suo capo d’imputazione gravava anche la tentata uccisione. Era stato processato e gli aspettava un lungo periodo di detenzione nella città capitolina.

detenuto prigionia foto da pixaby
prigione(foto da pixaby)

Il 16 agosto dello scorso mese, in pieno agosto travolto dal caldo torrido, Garofalo era in attesa di prendere un caffè. All’improvviso è accaduta la tragedia che ancora non ha un filo conduttore. Carmine sarebbe stato aggredito senza neanche accorgersene e poi soffocato nel mentre era vicino alle sbarre.

Per ora la procura ha aperto un’inchiesta e non capisce perché questo probabile omicidio non è venuto subito a galla. Il penitenziario lo ha dichiarato come morte naturale. Secondo la versione dei testimoni è stato ucciso a sangue freddo. Tre giorni prima aveva avuto che dire con il detenuto coinquilino.

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La Giustizia ha aperto un fascicolo e chiede di fare indagini più approfonditi e di interrogare chi è a conoscenza dei fatti. Qualcuno, che ammette di aver visto, parla di un’aggressione alle spalle della vittima. L’uomo che condivideva con lui la cella era conosciuto come psicopatico.

Al momento questo è quanto risulta dagli atti del presunto omicidio a Regina Coeli. Si attendono ulteriori accertamenti per fare emergere la verità.

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