I segreti del Labirinto di Meride: un’incredibile scoperta archeologica

I segreti del famoso Labirinto di Meride: un’incredibile scoperta archeologica avvenuta nel 1888. Cosa si nasconde davvero al suo interno?

Labirinto Meride incredibile scoperta
Egitto (Foto da Pixabay)

L’Egitto è un paese incredibilmente ricco di storia: è lì che è nata una delle civiltà più innovative e all’avanguardia che ha abitato il nostro mondo. Il popolo si stabilì lungo il fiume Nilo che fu uno dei centri nevralgici di tutta l’area, perché diede ai suoi abitanti la possibilità di sviluppare la sua economia.

Una delle maggiori scoperte avvenute negli ultimi anni è stata quella del Labirinto di Meride. Si pensa che sia stato sviluppato su due livelli e che la sua costruzione sia stata voluta per fini religiosi. Il suo rinvenimento si deve al 1888 grazie agli studi dell’archeologo Flinders Petrie. Cosa sappiamo?

Labirinto di Meride, ecco cosa c’è da sapere: un mistero senza eguali

Tanti i misteri ancora legati all’Egitto e alla sua civiltà: oggi parleremo della bellezza del Labirinto di Meride. Come fu strutturato? Cosa si nasconde?

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Labirinto (Foto da Pixabay)

Stando agli studi del dottor Petrie, il famoso Labirinto ha una struttura molto vasta. Sembrerebbe che al suo interno ci siano oltre tremila stanze che sono state ben suddivise su due livelli. Ma non è tutto: sono presenti anche 12 cortili ed un solo muro che lo divide.

Ci sono giunte, oggi, tre importanti testimonianze che sono quelle di importanti personalità quali Erodoto, Strabone e Pitagora. Cosa sostenevano? Il primo ebbe modo di visitare la struttura proprio per volere del popolo egizio che fece ammirare la sede di alcune tombe.

Strabone, invece, riporta la particolarità della costruzione, ponendo una particolare attenzione in modo specifico alle gallerie realizzate con immensa maestra. Pitagora ne parla come un qualcosa di molto grande. Molto ricco e con oggetti cari al popolo.

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Come abbiamo accennato, le prime testimonianze risalgono al 1888. Furono tuttavia portati avanti lavori di scavo e di ricerca. Nel 2008, infatti, grazie ai radar nel terreno è stato possibile indagare nel sottosuolo.

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