Allarme ragni in Europa: la diffusione è a macchia d’olio. Quali i rischi

L’allarme ragni si fa sempre più preoccupante: la diffusione di questi animali è a macchia d’olio. Quali i rischi? Scopriamolo. 

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Ragno (Foto da Pixabay)

I ragni sono tra gli animali più temuti dall’uomo, molto probabilmente anche per il loro aspetto non proprio innocuo. Al mondo ne esistono oltre 34 mila specie diverse. Molte delle quali sono dei veri e propri predatori. Bisogna starne decisamente alla larga.

Quali sono le caratteristiche comuni a tutti i ragni? Tendono a nutrirsi principalmente di insetti: hanno un corpo dormito da otto zampe che si divide in tre segmenti differenti. Proprio come tanti della sua specie, fanno anche loro la muta.

Hanno, però, anche qualche punto a loro favore perché tengono lontani gli insetti. I più pericolosi al mondo sono la vedova nera e il ragno violino che hanno al loro interno un veleno molto potente sia per gli animali che per l’uomo.

Allarme ragni in tutta Europa: la ‘falsa vedova nera’ si moltiplica a profusione. Cosa fare? I particolari

Durante il periodo estivo questi animali tendono ad essere più presenti, perché attratti dalle temperature più alte. Spesso, però, questo rischia di essere un problema per l’uomo. Scopriamo cosa è successo.

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Un ragno (Foto da Pixabay)

Come dicevamo esistono in natura moltissime specie diverse di ragni e una delle più pericolose è la vedova nera. Simile ad essa vi è anche la Steatoda Nobilis: in breve tempo è diventata molto comune. La sua diffusione è decisamente molto estesa.

Dove? Specialmente in Europa? Quali sono le sue peculiarità? Il suo morso risulta essere pericolosissimo per l’uomo. A dare l’allarme è stata la Gran Bretagna – interessata dal caldo torrido. Le alte temperature hanno favorito la profusione dell’animale.

Accennavamo al fatto che questo pericoloso esemplare si è sviluppato dapprima nelle Isole Canarie e in Portogallo: solo successivamente anche altri paesi europei sono stati interessati dalla diffusione del ragno. Da oltre dieci anni viene considerata come specie invasiva. 

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Il motivo di cotanta diffusione è da ricercarsi nel cambiamento climatico che ha letteralmente scombussolato il nostro mondo.

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