Siccità, grave minaccia per l’Italia: situazione allarmante in molte regioni

Una situazione che sta facendo davvero preoccupare tutti coloro che sono alle prese soprattutto con gli alpeggi.

Una fontana pubblica
Una fontana pubblica (Facebook)

In questo periodo, come sappiamo, si è fatto un gran parlare del problema della siccità e della conseguente scarsità idrica. Una tematiche che in effetti ha interessato varie parti del Bel Paese.

Una situazione che peraltro ha fatto preoccupare, soprattutto perché negli ultimi mesi le temperature sono state veramente molto alte e questo non ha fatto che peggiorare la condizione attuale.

Secondo alcune fonti, inoltre, pare che le riserve di neve siano davvero al limite per quanto riguarda le montagne di Lombardia, Piemonte e Veneto.

Tutto questo, per l’appunto, a causa delle poche precipitazioni e un caldo anomalo che è stato registrato come decisamente alto per la media stagionale.

Per esempio, sono stati riportati anche alcuni dati riguardo al Po, e, a tal proposito, il fiume più esteso italiano non ci ha ricavato un granché da alcuni temporali che si sono verificati recentemente.

In Valcamonica, come se non bastasse, si è pesantemente prima subita la mancanza di acqua e in seguito, a causa delle alluvioni, diversi gravi danni.

Gli esperti, quindi, ci fanno sapere che questo frangente non può essere che l’effetto del cosiddetto surriscaldamento globale in quota.

Così, questa condizione piuttosto drammatica ha portato persino delle amministrazioni di alcune località a cercare di razionare l’acqua o ad arrangiarsi alla bell’e meglio per far fronte al problema in questione, per esempio, chiudendo le fontane pubbliche.

Il dramma delle zone montuose

Comunque sia, è inutile nascondere che si tratti a tutti gli effetti di un’emergenza, soprattutto se si considera le quote elevate.

Rifugio Gonella
Scorcio del Rifugio Gonella (Instagram)

Per esempio, il Rifugio Gonella che, per la precisione, si trova sul Monte Bianco, stando ai più informati, già a metà di luglio avrebbe avuto grandi difficoltà.

Ciò lo ha portato per giunta a chiudere per siccità. Ma non è l’unico caso, anzi, ci sono altri rifugi che posti nelle Alpi e negli Appennini potrebbero anticipare la fine della stagione.

Per di più, non bisogna nemmeno dimenticare la circostanza difficoltosa che si trovano a dover affrontare tutti coloro che sono alle prese con gli alpeggi.

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In effetti, quello che si evince è che gli abbeveratoi del bestiame sono praticamente quasi del tutto in secca e l’erba è decisamente bruciata dal sole.

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