Preziosissima scoperta archeologica: rinvenuto un bottino di monete d’oro appartenente ai romani. Definita dagli esperti qualcosa di “eccezionale”. I dettagli.
Nelle ultime settimane sia in Italia sia nel resto del mondo si stanno registrano strabilianti scoperte in campo archeologico. Risultati a dir poco soddisfacenti che hanno meravigliato gli studiosi e i ricercatori, tant’è vero che è stata definita come un qualcosa di eccezionale.
Siamo al cospetto di un rinvenimento davvero preziosissimo che getta una nuova luce sul territorio in cui è stato ritrovato il tesoro. E’ emerso che nel I secolo la zona è stata abitata da una tribù celtica chiamata Iceni. Entriamo nel cuore della notizia.
Norwich, rinvenuto un preziosissimo tesoro appartenuto al popolo romano. Monete d’oro mai viste prima
La pregiatissima scoperta è stata effettuata a Norwich che, come accennato in precedenza, è stata abitata da una tribù celtica chiamata Iceni che vissero tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.
La scoperta ha gettato un nuova luce sul territorio britannico e stando alle parole dell’esperto di numismatica Adrian Marsden si tratta di un qualcosa di realmente eccezionale. Un vero e proprio tesoro composto da monete d’oro. Gli Iceni, infatti, sono stati grandi produttori di monete nella storia.
A quando risalgono le monete? E’ stato appurato che la loro origine risale all’invasione del popolo romano che è avvenuta nel 43 d.C. Ha particolarmente meravigliato il perfetto stato di conservazione, tant’è vero che sono apparse poco usurate e con pochi segni di beccatura. Si tratta di oro di elevata purezza – ha dichiarato l’esperto.
Gli archeologi sono fiduciosi e ritengono che possano esserci altri tesori del genere sparsi in tutto il territorio di Norwich. Potrebbero venire alla luce altre monete – ha affermato Adrian Marsden. L’aspetto che ha maggiormente colpito non solo è stata la qualità del tesoro in quanto il popolo era in grado di riconoscere l’oro migliore.
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Ricordiamo, inoltre, che le particolari monete degli Iceni raffiguravano spesso il tipico gallo-belgico e alcune riportavano l’iscrizione “eceni” che identificava il popolo.