“Chi tace è complice”: Denise Pipitone, l’appello di Piera Maggio e la speranza

La madre della bambina misteriosamente scomparsa da Mazara del Vallo non si dà per vinta e continua la sua battaglia.

Denise Pipitone
Denise Pipitone (Facebook)

La storia di Denise Pipitone, nel corso del tempo, è sicuramente diventata una situazione che ha fatto preoccupare svariate persone in tutta Italia.

Una condizione di una mamma che non poteva che colpire sia chi è già madre e chi capisce allo stesso modo cosa si possa provare a perdere misteriosamente un famigliare.

Si tratta, per la verità, di un fatto di cronaca ormai piuttosto datato, visto che è dall’inizio degli anni Duemila che si sta approfondendo questa vicenda.

Tante, quindi, sono state le ricerche, e molti, prima di tutto la madre Piera Maggio, hanno sperato che si arrivasse a una soluzione, ma, a dire la verità, ancora oggi si brancola nel buio.

Le piste, all’inizio plausibili, a mano a mano che si andava avanti nelle indagini, poi sono state smentite. Difficile, allora, ancora oggi, rendersi conto di quale sia la realtà e come si possa arrivare a sbrogliare questo gravoso caso.

La Maggio, dal canto suo, non si è mai arresa, ha sempre fatto tutto il possibile per scoprire chi possa essere stato il colpevole di un rapimento del genere, sempre che, per l’appunto, di rapimento si possa parlare.

Anche i social network, in questo frangente, sono entrati in gioco, proprio per il fatto che in tal modo si possono raggiungere tante persone.

Fatto sta che è come se ci trovassimo nuovamente al punto di partenza, quando, la piccola Denise sparì dall’abitazione della nonna quel fatidico Settembre di più di una decade fa.

Le parole per lei

A proposito di Web, quindi, anche in questi ultimi giorni non si può certo dire che non si stia facendo il necessario per tenere desta l’attenzione di questo spiacevole episodio che non dà pace a nessuno.

C’è, a tal proposito, una pagina su Instagram che ci richiama alla memoria quanto accaduto a Mazara Del Vallo e che giustamente non può e non deve essere dimenticato.

Unitipercare, questo il titolo del profilo, sottolinea il lato mostruoso di chi è eventualmente è complice di questa sparizione crudele che ha portato la tristezza di tante persone che hanno preso a cuore la circostanza che ha visto protagonista una bambina indifesa.

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Insomma, vedremo, se, alla lunga, ci possa essere una svolta che ci darà delle speranze per una madre che sta soffrendo oggi come esattamente nel 2004.

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