Monete e Lire, il connubio perfetto che impera: l’assoluta regina che gonfia il portafoglio

Monete e sempre e solo monete, le protagoniste della Numismatica d’eccezione sono sempre loro che svettano.

Monete rare Lira
Monete (instagram)

Le collezioni più imperiose e che destano curiosità sono quelle formate da monete. Niente da fare, sono loro il primato dei raccoglitori esperti. I pezzi appartenenti al sistema monetario di circa vent’anni fa, non smettono di sovrastare l’hobby più ricercato.

Le vecchie Lire non si usano più e quelle rimanenti furono portate in banca per ottenere in cambio il nuovo conio. L’Euro è entrato ufficialmente a fare parte della nostra quotidianità come in molti paesi europei.

Tante volte si era parlato di un cambio di rotta e di un ritorno all’amata Lira ma niente è stato mai realizzato. Il passo indietro era troppo azzardato. Anche se non era partito bene, oggi proprio l’Euro tiene banco dappertutto.

Monete, un giorno fortunato per chi possiede le vecchie Lire: una sola potrebbe fruttare molto

I numismatici tengono aggiornati gli amatoriali sulla preziosità del vecchio conio. Online si trovano dei siti dove si può sottomettere a valutazione gratuita il cimelio in nostro possesso. Basta inviare delle foto esplicite e dettagliate.

 

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C’è anche chi ha preferito mantenere qualche esemplare ben custodito in casa. L’attesa è premiata per chi ha fatto questa bella pensata. Infatti è il tempo che dona valore ai pezzi in generale. In questo caso le monete raggiungono anche valori inestimabili.

E’ il caso delle 50 lire. Una grande affezione per chi ai tempi è stato bambino e ambiva ad ottenerla. Magari era la paghetta o un resoconto dopo un servizio reso. La gioia dei piccoli era indecifrabile al tintinnio di questa monetina suonante.

La 50 lire di pregio ha su una faccia l’effige di una donna con il capo adornato con una corona di foglie di quercia. La circonferenza è pralinata, ha un peso di 6.18 grammi, un diametro di quasi 22 millimetro e un indice di rarità R4. Sono datate 1953.

Sull’altra faccia della medaglia troviamo l’immagine del Dio Vulcano impegnato a lavorare una forgia. Nella mano destra tiene un martello nell’atto di colpire l’incudine, mentre con la mano sinistra tiene salda la vanga.

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A sinistra troviamo si trova la dicitura “priva in acmonital”, sulla parte destra l’indicazione del valore della moneta sotto invece il simbolo della Zecca di Roma. Una moneta oggi esclusiva dai dettagli formidabili.

Se le monete attinenti a queste descrizioni sono perfettamente conservate, valgono circa 3,5 mila euro. Chi cerca trova!

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