“Mi hanno detto che..” Michele Merlo, l’ultima ora devasta il padre: così si sarebbe salvato

Torna a parlare il padre di Michele Merlo, il giovane cantante scomparso un anno fa: le rivelazioni sulla malattia e sulla morte

Michele Merlo
Michele Merlo (foto: @michelemerlo Instagram)

La sua scomparsa improvvisa, lo scorso anno, ha lasciato i fan increduli e la famiglia lacerata da un tragico dolore. Michele Merlo, lo scorso 6 giugno, moriva a soli 28 anni, per le complicanze dovute a una emorragia cerebrale.

Il cantante, che aveva esordito con la partecipazione a X Factor nel 2015 non superando la fase dei Bootcamp, aveva raggiunto la notorietà ad ‘Amici’ di Maria De Filippi, nel 2017, cantando con lo pseudonimo di Mike Bird. Dopo la sua scomparsa, anche Maria e tutto lo staff del programma gli dedicarono un commosso ricordo. Ancora oggi, il suo profilo Instagram è aperto e viene seguito con partecipazione dai fan, che lo ricordano e ne seguono le iniziative a lui dedicate.

Tra pochi giorni ricorrerà un anno dalla sua morte e il ricordo non si spegne nel cuore dei suoi familiari. Suo padre, Domenico Merlo, è stato intervistato dal programma ‘Verissimo‘ su Canale 5. Nell’edizione di domani del programma, ascolteremo la sua intervista integrale, di cui sono state diffuse alcune anticipazioni.

Michele Merlo, il padre racconta: “Poteva salvarsi, ecco perché è morto”

L’uomo ha ricordato i tragici momenti della scomparsa di suo figlio, tornando sulla sua malattia e sugli eventi che hanno preceduto la morte. Michele fu ricoverato in ospedale per emorragia cerebrale a Bologna il 3 giugno, era già stato in ospedale un paio di giorni prima per i primi sintomi della leucemia ma era stato rimandato a casa.

 

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Le parole di Domenico Merlo sono ancora, comprensibilmente, sconvolte dal dolore, anche se cerca di non lasciarsi andare alla rabbia:

La morte di Michele mi ha devastato la vita. Non condanno l’errore umano, ma non mi aspetto nulla dalla giustizia. Gli è successo tutto questo a causa di una sanità che non funziona più, queste situazioni drammatiche ormai si susseguono. I medici legali sostengono che bastava un esame del sangue per salvarlo. E con ottime probabilità sarebbe guarito dalla malattia entro sei mesi.

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Nel corso dell’intervista, poi, il padre di Michele ha ripercorso il loro rapporto con alcuni aneddoti personali e ricordando il suo carattere molto particolare: “Era un romantico ribelle, forse era troppo sensibile per questo mondo“.

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