Un omaggio dovuto, quello che avverrà a breve in onore del superbo musicista morto prematuramente nel 2020. Ezio Bosso verrà ricordato con commozione.
Sono passati poco più di due anni da quando il musicista e maestro d’orchestra torinese è scomparso, gettando nello sconforto milioni di fan. Ezio Bosso ha dovuto soccombere alla malattia della quale soffriva da tempo, e che ormai non gli permetteva più di suonare. Una perdita pesante, che gli appassionati e non solo sentono ancora oggi fortissimo.
Nato nel 1971 nel capoluogo piemontese, si avvicinò alla musica ad appena quattro anni, seguendo una sorta di eredità familiare, visto che sia la prozia che il fratello erano entrambi musicisti. Per un certo periodo, un anno e mezzo, ha suonato anche con gli Statuto.
Durante gli anni al conservatorio ha modo di conoscere anche il musicista sperimentale John Cage, al quale dedicherà una delle sue prime composizioni, passò quindi a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna.
Ezio Bosso: ecco come verrà omaggiato l’artista piemontese
La notorietà l’ottiene nel 2016, quando già piegato pesantemente dalla malattia, incanta la platea del Festival di Sanremo 2016, con il brano Following a bird. Si dice che il maestro non volesse nemmeno partecipare alla manifestazione, pensando che la sua presenza fosse inopportuna.
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Questa sera, in prima serata su Rai Tre, andrà in onda il documentario di Giorgio Verdelli, “Ezio Bosso – Le cose che restano”, in onore del grande artista che ci ha lasciato troppo presto, ad appena 48 anni, a seguito di un male neurodegenerativo che lo aveva colpito nel 2011. A presentare la pellicola sarà Sigfrido Ranucci, conduttore di Report: “Uno dei suoi messaggi era questo: La musica ti costringe a mettere da parte il tempo. Ti costringe a fermarti perché ti insegna ad ascoltare” ha commentato.
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Il film sulla vita e le opere del musicista era già stato proiettato in sala il 4,5 e 6 ottobre scorso e d era stato presentato fuori concorso alla 78ma Mostra del Cinema di Venezia.