Omicidio Ornella Pinto: condanna esemplare per il suo assassino

E’ arrivata finalmente la condanna per il colpevole del barbarto omicidio di Ornella Pinto. La poveretta venne uccisa l’inverno scorso mentre dormiva.

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Aula di un tribunale (Facebook)

C’è finalmente un po’ di giustizia per la sfortunata maestra di sostegno uccisa nel sonno l’anno scorso a Napoli. Ieri i giudici della Corte di Assise del capoluogo campano hanno emesso la loro sentenza.

Ornella Pinto venne trucidata nel suo letto con una lunga serie di fendenti, per lei nessuna possibilità di salvezza. Il reo confesso non appena arrestato, parlò di aver commesso l’omicidio in preda a un raptus, a seguito di un forte diverbio con la vittima.

Di parere opposto le forze dell’ordine, secondo le quali l’uomo si sarebbe presentato portando con sè il coltello arma del delitto, in un gesto di premeditazione. Ieri, dopo più di un anno dall’assassinio, per i parenti della giovane insegnante può esserci un po’ di conforto, sapendo che il colpevole finirà dietro le sbarre, e per un tempo molto, molto lungo.

Omicidio di Ornella Pinto: la sentenza porta giustizia

L’uccisione della maestra di sostegno avvenne nelle prime ore del mattino del 13 marzo 2021. Ornella venne raggiunta da 13 coltellate mentre giaceva nel suo letto, il figlio di soli 4 anni addormentato nella camera di fianco.

A trucidarla vigliaccamente, nella sua casa nel quartiere di San Carlo all’Arena, il marito 43enne Pinotto Iacomino. Stando a quanto avevano raccontato i familiari, poco prima la donna aveva comunicato al coniuge l’intenzione di separarsi. Secondo gli inquirenti sarebbe proprio questo il motivo che quella notte lo spinse a entrare nella casa dove prima convivevano e colpirla a pugnalate. Ieri finalmente è arrivata la sentenza che tutti si auguravano e che è giunta alla vigilia di quello che per Ornella sarebbe dovuto essere il suo 41mo compleanno.

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Iacomino è stato condannato dalla Corte d’Assise all’ergastolo, accogliendo la richiesta del pubblico ministero. All’uomo nei mesi scorsa era stata inoltre tolta la potestà genitoriale.

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