Ictus, come riconoscere per tempo i segnali del brutto male e correre ai ripari

E’ la terza causa di morte in Italia, responsabile del 10% di decessi nel nostro Paese. Come riconoscere i primi sintomi di un ictus, e come agire nell’immediato?

Ictus
Ictus immagine di repertorio (Facebook)

Il nome di questo terribile male in latino significa “colpo”, e rende bene l’idea di ciò che accade all’individuo che ne è colpito. Chiunque può subirlo, poichè colpisce anche persone in perfetta salute.

Ciò che lo provoca è un coagulo di sangue che blocca un’arteria cerebrale o quando la stessa si rompe, non portando quindi più sangue ossigenato al cervello. Ciò provoca la morte delle cellule cerebrali, causando la perdita delle funzioni del cervello che regolano il funzionamento di una particolare area.

Altre ad essere tra le prime cause di morte nel nostro Paese, è la prima per quanto concerne l’invalidità. Di solito colpisce con più frequenza dai 55 anni in su, con un tasso che aumenta ad ogni decennio in più.

Ci sono tre tipi di ictus: l’ischemico, l’emorragico e il cosiddetto attacco ischemico o transitorio. Il primo tipo rappresenta l’80% dei casi. Il secondo vede tra le principali cause scatenanti l’ipertensione. Le persone colpite dal terzo tipo, che può durare da pochi minuti a un massimo di 24 ore, hanno il 40% di possibilità in futuro di conseguire un ictus vero e proprio. Riconoscere i sintomi dell’ictus è importantissimo, poichè con questo tipo di problema di salute il tempo è fondamentale.

Ictus: come riconoscerne immediatamente i sintomi

I sintomi principali e più frequenti della malattia sono fondamentalmente cinque, e devono essere immediatamente tenuti sotto controllo con l’aiuto tempestivo di un medico.

 

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Se si prova un improvviso e fortissimo mal di testa, si nota una paralisi parziale del viso, in particolare sorridendo, per esempio, una delle braccia non si muove o “cade”, si hanno difficoltà a parlare o si perde la vista di uno o entrambi gli occhi, meglio chiamare subito il 118.

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Cosa fondamentale: segnare l’orario in cui i sintomi sono comparsi: alcuni ospedali sono dotati di “stroke unit”, in grado di somministrare al paziente una terapia trombolitica in grado di sciogliere i coaguli. Ma perchè funzioni è necessario intervenire al massimo entro 3/4 ore dall’evento.

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