Primavera, allerta allergie: saranno sempre più lunghe ed intense. Svelato il motivo

Sta arrivando la primavera e con lei tornano anche i pollini e le allergie, secondo alcuni studi potrebbero essere ancora più lunghe e intense. 

Polline
Polline (Foto da Pixabay)

Lo studio, fatto dall’Università del Michigan, ha dimostrato che le allergie che arriveranno insieme alla primavera potrebbero essere più intense del solito e addirittura più intense, la causa di ciò è l’aumento delle temperature provocato dai continui cambiamenti climatici.

Le stagioni allergiche hanno inizio solitamente con l’arrivo della primavera, dei primi fiori e quindi dei primi pollini che se respirati possono portare allergie. Il naso che cola, le lacrime agli occhi e il prurito continuo sono solo alcuni dei sintomi che colpiscono i soggetti che soffrono di allergie stagionali.

Lo studio

Il timore è quello che per diverse cause l’arrivo dei pollini sia anticipato fino a 40 giorni.

Allergie
Allergie (Foto da Pixabay)

Ben quaranta giorni di anticipo per l’arrivo dei pollini entro la fine di questo secolo, al contrario di quanto avvenuto tra il 1995 e il 2014, per chi soffre di allergie potrebbe essere una condanna. L’anticipo dell’arrivo dei pollini potrebbe coincidere anche con una fine ritardata di una ventina di giorni rispetto al normale.

La causa di questo cambiamento si potrebbe collegare proprio all’aumento delle temperature che causerebbe quindi un aumento dei llivelli della CO2 e con questo la quantità di polline aumenterebbe fino al 200%.

Yingxiao Zhang, una delle autrici dello studio, spiega, “Le allergie respiratorie indotte dai pollini stanno peggiorando con il cambiamento climatico I nostri risultati possono essere un punto di partenza per ulteriori indagini sulle conseguenze del cambiamento climatico sul polline e sui corrispondenti effetti sulla salute“.

La ricerca è stata condotta su 15 diverse tipologie di polline tra i più comuni, ed è emerso che la loro “produzione”, sarà influenzata dai cambiamenti di temperature e probabilità di precipitazioni, attraverso anche la combinazione di dati climatici e scenari socioeconomici. Un modello che ha permesso di prevedere le emissioni di polline degli ultimi due decenni.

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A causa dell’uomo le temperature sono in aumento, soprattutto con l’inizio della primavera quando le industrie provocano dei cambiamenti climatici non indifferenti che portano al surriscaldamento in stato avanzato, questo porta all’arrivo anticipato e ad un aumento dei pollini che provocano allergie.

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