Trovata sul letto senza vita e con un taglio profondo alla gola. La confessione del marito

Una morte violenta e dolorosa, quella destinata alla povera donna trovata esanime nella sua abitazione. Pochi minuti fa è arrivata la notizia della confessione del marito.

polizia pattuglia
Una pattuglia della Polizia di Stato (Facebook)

L’omicidio della poveretta ha suscitato scalpore non solo tra la comunità locale, ma in tutta Italia, inorridita davanti ad un gesto tanto brutale. La donna è stata trovata ormai priva di vita sul letto della sua abitazione, in un paese del Sud Italia, uno squarcio profondo al collo.

Secondo quanto dichiarato inizialmente dal marito, avrebbe ritrovato la moglie in questo stato, e preso dal panico le avrebbe estratto il coltello, per poi pulire l’abitazione dal sangue. “Ha fatto tutto da sola” sono state le sue parole.

La morte della quarantenne risale a sabato sera, e ieri il compagno è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario, nonostante ha continuato a proclamare la sua innocenza.

L’uomo lunedì aveva dato la sua ricostruzione dei fatti ai giornalisti, spiegando di essere uscito sabato in compagnia del figlio di 19 anni, lui per andare in una pizzeria e il ragazzo diretto al supermercato a prendere dell’acqua. Al suo rientro aveva trovato la moglie in camera, con un coltello piantato nella gola e aveva cercato di rianimarla, togliendolo e poi pulendo il pavimento. “Il cervello mi è andato in tilt” aveva dichiarato.

Lentini, pugnalata a morte una donna nel Siracusano. Fermato il marito

Una spiegazione che non ha convinto per niente gli agenti di polizia della Questura di Siracusa, che ieri hanno fermato l’uomo per omicidio volontario, convinti che ci fosse pericolo di fuga. Sottoposto a un lungo interrogatorio nella notte, Massimo Cannone è crollato, confessando il delitto.

Massimo Cannone
Massimo Cannone, il marito di Naima Zahir (Facebook)

E’ lui che sabato ha ucciso con due fendenti alla gola, come confermato dall’autopsia, la moglie di origine marocchina Naima Zahir, 45 anni, nella loro casa di Lentini, cercando poi di ripulire la scena. La sua versione di un suicidio non aveva mai convinto gli inquirenti.

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Stando alle prime dichiarazioni del tappezziere, tra lui e la donna le cose da tempo non andavano bene, e c’erano liti continue. Una di queste è stata fatale per la povera Naima, morta sgozzata in pochi istanti.

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