Lutto nel mondo della cucina mondiale. Il famoso chef toscano si è spento improvvisamente, lasciando nello sconforto i tanto colleghi e amici che lo seguivano da tempo.
Una perdita che fa male, quella del celebre chef al mondo della cucina internazionale. Il cuoco si è spento infatti dopo una lunga malattia. Il capoluogo del Centro Italia lo piange.
L’uomo, nato nel 1954, non ha inizialmente la cucina nel sangue, al punto da seguire i normali cicli scolastici, prima di nnunciare agli attoniti genitori di voler aprire il suo primo ristornte.
Nel 1979 apre il Cibreo, grazie anche ai 5 milioni di lire del padre, sicuro del suo fallimento. Così non è, visto che non solo funziona, ma qualche anno più tardi la moglie prende anche la gestione del Teatro del Sale.
E’ un connubio felice, che lo renderà unico nel suo genere, con ospiti importanti nel corso degli anni. Dal suo ristorante, nel corso dei decenni passati, passano importanti personalità della politica e dello spettacolo, come Massimo D’Alema e Matteo Salvini.
Un successo dovuto non solo alla buona cucina, ma anche alla personalità prorompente del proprietario, che riuscirà sempre a mettere tutti a loro agio. Oggi, sfortunatamente, bisogna però dirgli addio.
Il Cibreo: addio al patron chef del locale
Il “papà” di uno dei ristoranti storici di Firenze, non c’è più. A 67 anni, Fabio Picchi se n’è andato, lasciando sgomenti e addolorati gli avventori del suo locale storico toscano.
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Il ristorante, primo tra quelli a prendere aiutanti tra categorie protette e migranti, ha sempre avuto un’anima a “sinistra”, caratteristica che il proprietario non ha mai nascosto e anzi, ne ha sempre fatto un motivo di vanto negli anni passati.
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Oggi il mondo della cucina deve pertanto dire addio a Fabio Picchi, storico oste di Firenze che ha servito le più importanti personalità dello Stato negli ultimi anni.