Pietro Taricone, la rivelazione intima prima del salto fatale: “Mi ha mandato un…”

Nel 2010 ci lasciava l’attore Pietro Taricone, in seguito a un tragico incidente: il ricordo di cosa accadde prima dell’impatto che gli tolse la vita.

Pietro Taricone, la rivelazione intima prima del salto fatale: "Mi ha mandato un..."
Pietro Taricone (foto da Instagram)

Il 29 giugno del 2010 ci lasciava il popolare attore Pietro Taricone. Diventato famoso nel 2000 con la partecipazione alla prima storica edizione del Grande Fratello, il giorno prima era stato vittima di un tragico incidente a Terni, mentre effettuava dei lanci con il paracadute.

La ricostruzione effettuata dalla magistratura avrebbe poi stabilito che l’incidente era stato provocato da un errore di calcolo nei tempi di apertura del paracadute. Taricone stava prendendo parte ad un corso per lanciatori esperti e quel 28 giugno aveva effettuato un primo lancio perfettamente riuscito. Era poi tornato in quota effettuando un secondo lancio, gettandosi dai duemila metri di altezza.

Ad altezza cinquanta metri, però, qualcosa non aveva funzionato e l’attore si era schiantato al suolo, rimanendo gravemente ferito. Trasportato d’urgenza in ospedale, aveva riportato fratture multiple, una emorragia interna e un arresto cardiaco. Le sue condizioni erano disperate, i medici avevano tentato di salvargli la vita con un intervento chirurgico durato nove ore. Inutilmente: alle 2.30 del mattino Taricone si spense.

Pietro Taricone, il racconto commosso di Kasia Smutniak: “So che in quel momento era felice”

Ricorda molto bene il momento della sua scomparsa l’attrice Kasia Smutniak. Lei e Taricone si erano conosciuti nel 2003 sul set di Radio West e avevano intrapreso una relazione, con una figlia, Sophie, nata nel 2004.

Pietro Taricone, la rivelazione intima prima del salto fatale: "Mi ha mandato un..."
Kasia Smutniak (foto da profilo ufficiale Instagram)

Kasia racconta: “So che in quel momento lui era felice. Prima di saltare mi ha mandato un bacio. Fece una faccia buffa, risero tutti. Poi si era lanciato. E’ morto senza rendersi conto di niente, con il sorriso in faccia. Se potessi scegliere, vorrei morire anch’io così, nel momento più felice della vita”.

Per Kasia, Pietro era ovviamente una persona speciale, ma è un ricordo che hanno tutti di lui. “Chiunque lo abbia conosciuto, sa che era veramente unico – spiega – Era molto schietto, ma anche sensibile e riservato. Sono stata molto fortunata ad averlo otto anni tutto per me“.

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Nel 2011, Kasia aprì in Nepal una Onlus che porta il nome di Pietro, una fondazione che si occupa soprattutto della scolarizzazione di bambini disagiati.

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