Scoperta pazzesca a Montecitorio: c’entra l’effige della ‘Gioconda’

Una scoperta davvero pazzesca a Montecitorio: c’entra l’effige della ‘Gioconda’ di Leonardo da Vinci. Importanti dettagli da non perdere. 

Montecitorio Gioconda
La Gioconda (Foto da Pixabay)

Nel corso dei secoli il mistero che si cela dietro le opere e la persona di Leonardo Da Vinci è ancora oggi più vivo che mai. Il genio indiscusso del grande maestro è da sempre motivo di studio da parte di ricercatori ed esperti in materia.

Le sue tele sono continuamente prese in esame e il motivo principale è senza dubbio la loro interpretazione. Cosa si nasconde nelle sue opere? Quale il vero messaggio iconografico che il pittore ha voluto tramandare?

Indiscutibilmente il primo quadro a cui pensiamo è La Gioconda, oggi conservata al Museo del Louvre di Parigi. Datato 1503-1505 ritrae una donna con lo sguardo dritto allo spettatore, sebbene il suo corpo sia orientato leggermente verso sinistra.

Abbigliata con vesti tipiche del Cinquecento, in primo piano risaltano le sue mani che assumono agli occhi di chi guarda una posa estremamente composta ed elegante. Lo sfondo è quello di un tipico paesaggio boschivo in cui si intravedono corsi d’acqua e fitta vegetazione.

Incredibile scoperta a Montecitorio: una seconda Gioconda. Che sia mano di Leonardo?

 

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Ma se vi dicessi che ci troviamo al cospetto di una nuova Gioconda? Ebbene sì, si tratta di una scoperta a dir poco spiazzante e che ha mandato in visibilio tutti gli amanti dell’arte e non solo.

La Gioconda in questione è stata ritrovata nel dicembre 2019 in uno dei depositi del Palazzo di Montecitorio a Roma. Ad una prima analisi si è pensato fossa una copia magistralmente eseguita, tant’è che non le è stato attribuito alcun peso.

Solo successivamente è stato deciso di esporre l’opera e renderla visibile a partire da Marzo 2022 proprio a Montecitorio. Si è anche deciso di stanziare un progetto volto alla programmazione di incontri e seminari mirati all’approfondimento della storia dell’opera e di Leonardo.

Ma l’aspetto che ha dell’incredibile sta nel fatto che l’opera, realizzata dalla bottega di Leonardo e cioè dai suoi collaboratori, potrebbe essere stata dipinta anche dal pittore stesso.

Questo dato è stato portato in auge dagli studiosi ed esperti restauratori che, confrontando l’originale (passatemi il termine) del Louvre con l’opera di Montecitorio, hanno riscontrato le medesime correzioni.

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Mi riferisco a particolare tecniche pittoriche come ad esempio il chiaroscuro o determinate sfumature che appartengono alla mano geniale del grande maestro Leonardo Da Vinci. Non perdetevi questo prezioso appuntamento con l’arte!

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