L’astemia controllata innesca cambiamenti radicali nel fisico visibili dopo qualche tempo ma un calice rosso fa buon sangue sempre.
L’alcool non va mai a beneficio dell’organismo almeno che non si tratta di sporadici calici in grandi occasioni. Il tanto celebrato vino, e la penisola italiana ne è uno dei maggiori produttori, può far la differenza se fa parte della nostra alimentazione nella giusta misura.
In caso contrario diviene una vera e propria routine che porta il fisico a grandi affaticamenti soprattutto a livello del fegato. L’alcool contenuto nel vino o nella birra, a lungo andare, depositano scorie che possono portare a malattie irreversibili.
L’illustre dottoressa Harriet Bradley, direttrice del servizio sanitario inglese, ha stilato un vademecum in qui descrive i vari passaggi dell’assenza dell’alcool una volta che non viene più introdotto nel corpo. Il suo esperimento è stato eseguito per il tempo di un mese.
Durante la prima settimana di mancanza dell’alcool, il corpo inizia ad adattarsi alla nuova situazione apportando benefici soprattutto nelle ore notturne, Il fisico, per l’assenza di alcool circolante, riposa bene e fa svegliare con una nuova sensazione di energia.
Nella seconda settimana diminuiscono sensibilmente le apnee e i risvegli notturni. Lo stomaco non produce più le secrezioni acide causate dal vino e quindi l’infiammazione è molto bassa. Non c’è più reflusso e la respirazione diventa ottima.
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