Il grande attore e conduttore ripercorre la sua lunga carriera e si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Claudio Bisio confessa quello che nessuno si aspetterebbe.
E’ tornato prepotentemente sul piccolo schermo appena pochi mesi fa, con la conduzione della nuova attesissima edizione di Zelig e la miniserie Tutta colpa di Freud, tratta dal film omonimo. Un ritorno in grande stile che non ha fatto altro che, qualora ce ne fosse stato bisogno, sottolineare la bravura e professionalità di Claudio Bisio.
Nativo di Novi Ligure, ma vissuto da sempre a Milano, ha alle spalle studi in Scienze Agrarie, lasciati dopo appena due anni per inseguire la sua grande passione per la recitazione, iscrivendosi alla scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro.
E’ qui che si diploma nel 1981, iniziando a lavorare immediatamente con il gruppo del Teatro dell’Elfo, che vede tra i suoi componenti Paolo Rossi e Gabriele Salvadores. Con quest’ultimo la collaborazione si rivelerà piuttosto proficua e duratura nel tempo.
Il regista premio Oscar lo “userà” infatti in buona parte dei suoi film, tra i primi proprio Mediterraneo, che si aggiudica nel 1992 l’ambita statuetta dorata. La carriera dell’attore procede poi alternandosi tra cinema e tv, prendendo parte a Mai dire Gol della Gialappa’s Band e interpretando tante altre pellicole notissime, come Manuale d’Amore.
Claudio Bisio: l’unica esperienza che non rifarebbe
Oggi, artista completo e soddisfatto, può permettersi di ripercorrere questi 40 anni e passa di carriera, confessando anche le esperienze che non lo hanno entusiasmato, per usare un eufemismo.
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Lo ha fatto durante una bella intervista rilasciata a Vanity Fair qualche tempo fa: “Il primo lavoro l’ho fatto che non avevo ancora finito la Paolo Grassi, la scuola di teatro. Si intitolava Amor giovane, Amor vecchio, una commedia dell’arte “.
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Ha quindi spiazzato il collega con una confessione inattesa: “Cosa non rifarei? Sanremo. Va bene una volta nella vita, come il militare”. Più chiaro di così.