Chi l’ha visto, la tragica scomparsa e la nuova pista: “Voleva lasciare il marito”

Indagini in corso sulla morte di Liliana Resinovich, 63enne scomparsa a Trieste lo scorso 14 dicembre: le parole del marito a Chi l’ha visto e di un amico.

Chi l'ha visto tragica scomparsa nuova pista
(Screenshot Chi l’ha visto, Rai 3)

Si continua ad indagare sulla scomparsa di Liliana Resinovich. Dal 14 dicembre scorso la 63enne ha fatto perdere le sue tracce. Allora è uscita dalla sua abitazione a Trieste intorno alle 8 di mattina.

Liliana aveva soltanto una borsetta senza portare con sé neanche i suoi due telefonini, lasciati a casa. Gli inquirenti stanno indagando sul caso cercando di fare chiarezza sulla vicenda.

Sebastiano Visintin, marito della 63enne, che non risulta iscritto nel registro degli indagati, aveva così parlato il 22 dicembre a Chi l’ha visto? , trasmissione condotta da Federica Sciarelli che sta seguendo il caso.

Abbiamo trascorso un bellissimo weekend prima della sua scomparsa, siamo andati in bici, alle terme. Per questo non mi spiego cosa potesse turbarla tanto da allontanarsi.

Tuttavia un 82enne amico di Liliana – intervistato da Il Piccolo – ha parlato di un rapporto non così idilliaco tra la 63enne ed il marito.

No – ha dichiarato – non era quel rapporto idilliaco che lui descrive. Lei si lamentava di lui. Non mi ha mai parlato di maltrattamenti, ma di sudditanza, forse era succube. Credo fosse al limite della sopportazione e sull’orlo di lasciarlo.

Liliana Resinovich, trovato un cadavere nel parco dell’ex ospedale psichiatrico

Alcuni giorni fa è stato ritrovato un cadavere all’interno del parco dell’ex ospedale psichiatrico, un bosco non lontano dall’abitazione della 63enne.

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Chi l'ha visto tragica scomparsa nuova pista
(Screenshot Chi l’ha visto, Rai 3)

Il corpo in questione potrebbe essere proprio quello di Liliana. Per avere la conferma però si dovrà attendere l’esito dell’autopsia.

Intanto, lo scorso 8 gennaio, sulla salma è già stata compiuta la “programmata Tac” all’ospedale di Cattinara. Anche i risultati di questo esame potrebbero aiutare a fare luce sulle cause della morte.

Invece ancora non si hanno certezze sul fatto che il cadavere sia quello di Liliana. A tal proposito il Procuratore della Repubblica, Antonio De Nicolo, ha parlato di “alta probabilità“. Il Procuratore ha spiegato che il cadavere

aveva un sacchetto di nylon legato stretto attorno al collo – evidenziando che -finché non verrà fatta l’autopsia non ci azzardiamo in congetture.

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Il prefetto di Trieste, Annunziato Vardè, ha spiegato.

Non ci sono elementi per dire che Liliana abbia preso un bus, sono state visionate tutte le immagini delle telecamere e non è stata ripresa la signora né sulla strada che porta verso il capolinea dei bus, né dalle telecamere del piazzale.

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