Torna la “Peste” in Italia, pericolosa per l’uomo, sono stati emessi divieti e imposizioni per fermare l’ignobile epidemia.
Brutto affare per la stagione della caccia. Purtroppo si susseguono delle voci allarmanti circa la battuta dei cinghiali. Questi animali rappresentano un gustoso bottino per gli appassionati che non aspettano altro l’apertura della perlustrazione per la cattura dei famelici mammiferi.
Il cinghiale appartiene alla famiglia dei maiali di cui ne ricorda molto l’aspetto. E’ un animale che vive in totale libertà e grazie al muso lungo, si procaccia il cibo per la sua sussistenza. E’ curioso come, proprio questa specie di suino selvatico, sia un vero scopritore dei tartufi sottoterra.
Nelle nostre zone di montagna è facile imbattersi nei cinghiali e nella costituzione del loro branchi con cuccioli. Spesso la televisione ci ha mostrato video e foto di interi filoni di questi animali selvaggi intenti a rovistare nei cassonetti attirati dall’odore della rimanenza del cibo.
Nel Nord Ovest della penisola sono stati rinvenuti masse di cinghiali morti. La causa scatenante è stata la peste africana. Un terribile virus che si insinua in questi animali provocandone la morte. La cosiddetta PSA resiste anche alle temperature più fredde e rende le carni infette e pericolose anche per l’uomo.
Soprattutto in Piemonte e Liguria, teatro del ritrovamento delle bestie in stato di decomposizione, la vigilanza ha allertato tutti i cacciatori a non colpire assolutamente questi animali perchè portatori, quasi sicuramente, del terribile virus contratto. La malattia metterebbe in moto uno stato emorragico che in men che si dica sta decimando i cinghiali.
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E’ stata indetta un’ordinanza ministeriale che spiega il perchè del divieto e soprattutto elenca i comuni dove vige il divieto assoluto di caccia. Le province coinvolte sono Genova, Savona con tutti i piccoli centri di competenza. Si raccomanda anche di avvertire in caso di avvistamento delle carcasse di cinghiale per mettere in atto, da subito, una profonda pulizia dei boschi e delle zone attigue.
