Report, gravi accuse al conduttore: la risposta della redazione del programma

Gravi accuse all’interno di un dossier anonimo nei confronti del conduttore di “Report”, programma televisivo in onda su Rai 3.

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(Pagina Facebook Report)

Sigfrido Ranucci, conduttore di “Report“, ha ricevuto gravi accuse contenute all’interno di un dossier anonimo. Si parlerebbe di presunti ricatti sessuali e mobbing nella redazione della trasmissione, in onda su Rai 3.

Si è occupata del caso la commissione Vigilanza nel corso dell’audizione dell’amministratore delegato Carlo Fuortes. Quest’ultimo ha dichiarato.

È la prima volta che sento una cosa del genere. Evidentemente alla responsabile dell’Audit non è arrivato nulla perché lei sa che mi deve avvertire quando ci sono cose importanti. Cercheremo di capire di cosa si parla. Io agli atti non ho nessun tipo di denuncia formale o informale.

La redazione di “Report” ha diramato un comunicato stampa postato su Facebook, dal titolo “A difesa della nostra professionalità“, difendendo il giornalista.

Non possiamo tacere sul fango che sta circolando sul programma a cui collaboriamo da anni, alcune e alcuni di noi da decenni. Consideriamo ridicole e offensive le parole riportate in pubblico tratte da una lettera anonima che mettono in discussione la professionalità di colleghi e colleghe.

Inoltre viene sottolineato.

Ci spiace constatare che queste calunnie abbiano trovato eco all’interno dell’Organo di Vigilanza sul Servizio pubblico radiotelevisivo, in una interrogazione che getta ombre sulla correttezza dell’intero nostro lavoro. Da quando è iniziata la sua storia, quasi 25 anni fa, Report ha sempre avuto una sola linea: trovare e approfondire le notizie, verificarle oltre ogni ragionevole dubbio e renderle pubbliche perché questo è il dovere di ogni giornalista.

Report, comunicato stampa della redazione del programma in difesa del conduttore Sigfrido Ranucci

Ed ancora il gruppo di autori della trasmissione.

Ci dispiace ancora di più che le principali vittime di questa vicenda siano le colleghe che lavorano in redazione e realizzano le inchieste, con grande professionalità, passione per il lavoro giornalistico e serietà indiscussa.

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(Getty Images)

Quindi nella nota pubblicata sul social network si legge.

E ci colpisce che se ne parli solo ora, per stessa ammissione di alcuni membri della commissione, diversi mesi dopo la circolazione del testo anonimo e non quando a suo tempo ricevuto, questo proprio a ridosso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Poi viene evidenziato.

A respingere al mittente le accuse di inchieste pretestuose basta la storia degli attacchi giudiziari ricevuti da Report, che ha sempre dimostrato l’inattaccabilità dei suoi servizi e delle sue croniste e cronisti.

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Infine i giornalisti concludono.

Ci sembra di assistere a un copione troppo spesso, in passato, già letto e subìto da colleghe e colleghi che davano fastidio. Quando il lavoro d’inchiesta è inattaccabile, si tenta di colpire sul personale. Evidentemente il lavoro dell’intera redazione dà fastidio a troppi.

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