Perde la vita dopo un intervento di rinoplastica: accusa di omicidio colposo

Il processo contro il colpevole, accusato di omicidio colposo della 21enne di Lamezia.

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Medico (Fonte immagine Pixabay)

La tragica vicenda che sconvolse l’intero Lazio qualche anno fa è proprio quella che vide come protagonista Alessandra Casinelli. La giovane 21enne si era sottoposta a un intervento di rinoplastica, una procedura che non prevede una percentuale alta di pericolosità. Ma diversamente è andata per Alessandra che, dopo l’anestesia, ha dovuto lottare contro la morte. Un caso dai riscontri inattesi in quanto c’è stata successivamente un’accusa di omicidio colposo.

La giovane di Lamezia, nell’operazione nella clinica di Formia, ha avuto delle complicanze inattese. Durante l’intervento di rinoplastica la Casinelli è stata colpita da un arresto cardiaco, che probabilmente non l’avrebbe portata alla morte se il medico avesse svolto correttamente tutte le procedure consigliate nel caso di arresto cardiaco.

Omicidio colposo per l’anestesista, quando ci sarà il processo?

L’anestesista 62enne è venuto meno alle pratiche di pronto soccorso, negligente di quello che stava succedendo e sottovalutando le linee guida prescritte per la rianimazione. L’intervento da parte dell’anestesista è arrivato in un secondo momento, ovvero quando i battiti della ragazza erano scesi da 100/120 a 80/90 al minuto.

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Tribunale (Fonte immagine Pixabay)

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Soltanto in quel momento il medico ha cominciato a praticare il massaggio cardiaco esterno, una procedura effettuata con largo ritardo che Alessandra Casinelli ha dovuto pagare con la sua stessa vita. Ad oggi, dopo due anni da questo avvenimento, il Gup del tribunale di Cassino (Frosinone) ha rinviato a giudizio colui che è stato ritenuto l’unico responsabile del decesso della 21enne.

Un dolore immenso per la famiglia della ragazza che, dopo aver perso Alessandra Casinelli, deve anche combattere per far sì che venga fatta giustizia in merito alla vicenda. La Procura ha richiesto l’archiviazione per un altro operatore sanitario coinvolto nell’operazione della 21enne, ma la famiglia cerca di opporsi a tale provvedimento.

“Se qualcuno ha sbagliato, è doveroso che venga fatta giustizia, anche se Mariachiara, purtroppo, nessuno mai ce la riporterà” sono le parole piene di dolore condivise da tutta la famiglia della ragazza di Lamezia, che chiede a gran voce soltanto di sapere come sono andate veramente le cose.

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L’udienza è stata fissata per il 25 maggio 2022, dove l’anestesista 62 enne presenzierà di fronte al giudice Martina di Fonzio.

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