Dipendenti azienda aprono il fuoco, ci scappa il morto: una tragedia inverosimile

Brutto fatto di sangue ieri pomeriggio in un paese del nord Italia. A perdere la vita un ex dipendente raggiunto da un colpo d’arma da fuoco. Sulla tragedia investigano i Carabinieri.

Pattuglia dei Carabinieri immagine di repertorio (Facebook)
Pattuglia dei Carabinieri immagine di repertorio (Facebook)

Un litigio finito male, sembrerebbe questa la motivazione dietro l’uccisione di un uomo di appena 29 anni, ammazzato ieri pomeriggio all’interno dell’azienda di pneumatici nella quale aveva lavorato fino ad un mese prima. Una tragedia da molti punti ancora oscuri, sui quali stanno investigando in queste ore i Carabinieri.

L’uomo, che al momento della sparatoria era in compagnia di due parenti, è rimasto a terra inerme, mentre i compagni sono fuggiti, imbattendosi in una pattuglia dei militari poco distante e dando immediatamente l’allarme. Nonostante gli uomini dell’Arma e i mezzi di soccorso siano arrivati nel giro di pochi minuti sul posto, per il poveretto non c’era più nulla da fare.

Poco dopo gli investigatori hanno anche intercettato il responsabile, disarmandolo e ponendolo in stato di fermo.

Tragedia in azienda: muore 29enne raggiunto da un colpo di pistola

E’ accaduto nel primo pomeriggio di ieri a Cadelbosco Sopra, in provincia di Reggio Emilia. A perdere la vita un uomo di quasi trent’anni, Salvatore Silipo, padre di due bimbi di soli due anni.

Per motivi ancora in fase di accertamento, sembra che l’uomo si fosse recato sul suo ex posto di lavoro in compagnia del fratello e del cugino per parlare con il titolare, quando quest’ultimo, Dante Sestito di  70 anni, ha aperto il fuoco. Con lui anche il figlio, allontanatosi dopo l’aggressione che i militari stanno ora cercando di rintracciare.

Entrambi calabresi, erano stati in passato coinvolti in alcune indagini. L’azienda, da quanto è emerso, era rimasta coinvolta in un’inchiesta su associazione a delinquere con fatture false ed era stata fissata un’udienza a giorni. La vittima, invece, nel 2020 era stata coinvolta in un arresto per spaccio di cocaina.

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Ora gli inquirenti sono al lavoro per capire le motivazioni dietro la fine del rapporto di lavoro e sul perchè l’assassinato si sia recato nell’officina, forse con l’intento di chiarire la sua posizione.

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