Lino Banfi, retroscena clamoroso sul passato: “I miei volevano che diventassi…”

Il celebre attore comico pugliese svela un incredibile segreto del suo passato. Lino Banfi lascia a bocca aperta il suo pubblico, sorpreso dalla clamorosa rivelazione inattesa.

Lino Banfi (Facebook)
Lino Banfi (Facebook)

Una carriera di successo, la sua, che dura ormai da svariati decenni e che lo ha portato ad essere ritenuto uno degli attori comici più importanti e significativi della commedia all’italiana. Lino Banfi è stato interprete di alcune delle pellicole cult più amate dagli spettatori.

Nato ad Andria nel 1936, contro il parere dei genitori decide di dedicarsi alla recitazione, passando anni molto duri e difficili. Arrivò al punto da dormire in edifici abbandonati e di fingersi ammalato alle tonsille per poter dormire al caldo in ospedale.

La svolta arriva nei primi anni Sessanta, quando, con fatica, inizia ad ottenere le prime scritture in televisione, partecipando a programmi come Biblioteca di Studio Uno e Speciale per Voi.

E’ però con i Settanta che Banfi conosce finalmente la popolarità, diventando una delle icone della cosiddetta commedia sexy all’italiana, filone all’epoca molto in voga. Ormai attore affermato, nei rampanti anni Ottanta crea due dei suoi personaggi più famosi: l’allenatore Oronzo Canà e il Commissario Lo Gatto. Famosissima, inoltre, la sua più recente interpretazione di Nonno Libero in Un Medico in Famiglia.

Eppure Pasquale Zagaria, questo il vero nome dell’artista, era destinato a tutt’altra carriera, almeno secondo le intenzioni dei genitori, che già lo immaginavano in ben altre vesti.

Lino Banfi: svelata la professione a cui era destinato

A raccontare tutta la verità è stato proprio il diretto interessato durante una recente intervista e ha lasciato di stucco tutti i suoi numerosi fan, ignari di questo aneddoto così particolare.

“Lì ho trovato una rigidità incredibile, studiavo greco, latino e filosofia, tutte cose che mi sono poi servite nella vita” ha raccontato l’attore di quel periodo molto particolare della sua vita.

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“Fui mandato via insieme ad un altro e il monsignore che diede la notizia, Giuseppe Di Donna poi diventato santo, mi consolò dicendo che il mio destino non era quello sacerdotale, ma quello di far ridere, approfittane”. Già, perchè il desiderio dei genitori di Lino era di vederlo diventare…Prete! Incredibile, vero?

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