Uno dei più grandi cantautori del nostro secolo aveva scritto un brano simbolo della sua carriera. Un testo che esprime la poesia e l’arte delle sue opere.
Lucio Dalla è stato uno di quei cantautori italiani che hanno fatto la storia della musica italiana. Ha esordito negli anni Sessanta e da quel momento non s è più fermato, cantando anche negli ultimi anni di vita.
I suoi brani sono apprezzati ancora oggi da migliaia di persone grazie alla poesia all’interno dei pezzi e alla sua appassionata interpretazione. Numerosi quindi gli album incisi in studio, solo questi sono ben ventitre, senza contare poi quelli dal vivo.
Insomma, un grande artista stimato non soltanto dal pubblico ma anche dai colleghi. Per esempio con Gianni Morandi c’era un rapporto di grande amicizia e di stima reciproca, rafforzata anche dalle stesse origini.
I due, tra l’altro, alla fine degli anni Ottanta, avevano anche collaborato in una raccolta gremita di autori importanti, intitolata proprio Dalla/Morandi.
La canzone Vita, per citarne una, è veramente un duetto strabiliante sia per la musica che per il significato stesso del testo. La notizia della scomparsa di Lucio, avvenuta nel 2012, aveva quindi rattristato immensamente sia gli ammiratori che tutti coloro che avevano avuto modo di conoscerlo di persona.
Non si possono dunque mai dimenticare le sue canzoni che hanno segnato un’epoca. Proprio in questi giorni, in una pagina social dedicata proprio al cantautore bolognese, si è menzionato un testo di un pezzo assolutamente iconico del suo percorso musicale.
Stiamo parlando di Caruso, un brano di Dalla ispirato da Enrico Caruso che vuole anche essere una sorta di omaggio per Sorrento, luogo importante per l’autore.
Non è soltanto una canzone, ma una vera e propria pietra miliare e quasi un sunto di ciò che era la sua musica. Interessante anche come Dalla si è fatto ispirare per l’incisione del pezzo. Il cantautore infatti per puro caso aveva soggiornato in una camera d’albergo in cui tempo prima c’era stato proprio il tenore partenopeo.
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Durante un’intervista a Le Invasioni Barbariche, inoltre, Lucio aveva detto che era stato un barista di un bar a raccontargli che sua zia aveva prestato servizio come cameriera per Caruso.
