Irruzione nella Pubblica Istruzione: 10 arresti per accusa di corruzione

Le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai danni di esponenti della Pubblica Istruzione: il caso

 

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Questa mattina, il comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia si è reso protagonista di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ai danni di membri della Pubblica Istruzione. Al giorno d’oggi sono sempre più frequenti i casi di corruzione nel settore pubblico. Dagli enti comunali, fino alle scuole, oggetto di discussione in queste ore per vari titoli di bando e aggiornamento per il personale da reclutare e indirizzare in prima fascia.

Al di là delle decisioni del governo di posticipare o meno la realizzazione dei bandi di concorso, per ovvi motivi, nella Pubblica Istruzione vi sono sempre giri di loschi affari. Per aggirare la giustizia e mettere in cascina gli obiettivi segreti. Il caso di Vibo Valentia, che si macchia inevitabilmente di falso operato e corruzione non è affatto solitario. Un’ordinanza di custodia cautelare ad opera dei carabinieri del Nucleo regionale calabrese è scattata nel capoluogo di provincia, Reggio Calabria, fino ad estendersi nei comuni di Cosenza, Catanzaro e persino Napoli, in Campania

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Truffa nella Pubblica Istruzione: il caso nel dettaglio

 

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Al vaglio del pm della Procura della Repubblica di Vibo Valentia vi sono ben 19 società operanti nel settore della Pubblica Istruzione. Alcuni esponenti del terziario si sono resi protagonisti di un operato di corruzione che ha portato loro una ventata di denaro fresco: ben 7 milioni di euro.

Questa mattina il gip del Tribunale calabrese, Camillo Falvo ha dato il via all’ordinanza di custiodia cautelare, richiamando l’attenzione del nucleo elicotteri dei carabinieri. Il tutto con l’obiettivo di eseguire l’arresto di 10 tra affiliati e componenti delle medesime società, coinvolte in beghe riguardanti la Pubblica Istruzione.

Gli arresti sono responsabili, secondo il gip, di accuse a vario titolo, tra abuso d’ufficio e riciclaggio. Tra le dieci persone condannate in manette, vi è stata decisa la reclusione per 8 componenti, mentre per i restanti 2, l’acquisizione dei domiciliari.

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Nel frattempo continuano le indagini sul caso della Pubblica Istruzione sul territorio calabrese. A rischiare il posto vi è anche la direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, Maria Rita Calvosa, romana di 59 anni. Che sarebbe stata ritenuta complice delle società incriminate.

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