“Cancro al cervello”, diagnosi choc dopo il parto: morta la giovane attrice

La giovane attrice britannica Maddy Anholt è morta per un cancro al cervello che le è stato diagnosticato poco dopo il parto.

Maddy Anholt (Instagram) – Ultimaparola.com

Maddy Anholt, giovane attrice, conduttrice televisiva e attivista per i diritti civili, è deceduta all’età di 35 anni a causa di una forma rara e aggressiva di cancro al cervello. La notizia è stata confermata dalla sua famiglia attraverso un post su GoFundMe, dopo che già nelle scorse ore erano filtrate le prime indiscrezioni: secondo quello che si apprende, la notizia della sua morte risalirebbe a ieri, ma fino a poco fa i suoi cari avevano voluto comunque mantenere il massimo riserbo.

Il dramma della giovane attrice morta per un cancro al cervello ha scosso tutti

La malattia le era stata diagnosticata poco dopo la nascita della figlia Opal, un anno fa, e da allora l’attrice e personaggio pubblico britannico, che lavorava per la BBC, non ha mai spesso di lottare. Una vicenda che ne ricorda un’altra tutta italiana, quella di Celeste Fortunato, la mamma di Taranto che ha raccontato la sua battaglia contro il cancro e che è scomparsa lo scorso luglio. Sportiva attiva come maratoneta, attrice, oratrice e ambasciatrice per i diritti delle donne, Maddy Anholt ha sofferto molto nell’ultimo periodo, che ha passato in casa dei suoi genitori.

L’attrice scomparsa era nota per aver scritto due libri sulla violenza domestica e le relazioni tossiche, inoltre aveva a lungo collaborato anche con diversi tabloid britannici, proprio partendo dalla sua esperienza e spiegando come uscire da una relazione tossica o violenta mentre ti prendi cura di te stesso. Ha recitato in spettacoli teatrali e show televisivi, ma era anche una delle star più amate di tanti festival che aveva condotto e della quale era stata una delle ospiti.

Nei mesi della malattia, la sua famiglia – a partire dal marito Ben – non le ha fatto mai mancare il supporto per superare i momenti più difficili, non solo per le precarie condizioni di salute, ma anche per quelle psicologiche. La sua pagina GoFundMe – aperta dai familiari dopo il suo decesso – invitava le persone a donare a Women’s Aid, l’ente di beneficenza con cui da diverso tempo collaborava. Tanti sono i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore, non solo sui social network.

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