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Anita, cacciata di casa perché ha le mestruazioni: morta a soli 16 anni

Pubblicato da
Gabriele Mastroleo

Una vicenda terribile quella di Anita, morta a soli 16 anni dopo essere stata cacciata di casa provvisoriamente, perché aveva le mestruazioni.

Segregata in una capanna – Ultimaparola.com

Nonostante sia stata dichiarata fuorilegge nel 2005, questa pratica è ancora diffusa e nelle scorse ore ha fatto anche una vittima: si tratta di Anita, una ragazza di 16 anni, messa alla porta dai suoi familiari perché aveva le mestruazioni. Intanto, la sua famiglia nega che fosse mestruata al momento del decesso e di essersi comportata in maniera scorretta nei confronti dell’adolescente. In ogni caso, quello che è avvenuto è terribile: secondo la ricostruzione, la ragazza è stata isolata, secondo quanto prevede il chhaupadi.

Morta fuori casa mentre ha le mestruazioni: cosa è accaduto?

Vittima di chhaupadi – Ultimaparola.com

Andiamo con ordine: questa pratica prevede che le donne mestruate siano costrette a vivere in capanne fuori dalle loro case. La giovane vittima, Anita Chand, residente nel distretto di Baitadi, nell’ovest del Nepal al confine con l’India, sarebbe stata messa alla porta proprio nel periodo del ciclo mestruale e mentre si trovava nella capanna dove passava giorno e notte, un serpente l’avrebbe morsa in maniera letale. La polizia sta attualmente indagando sulla morte di Anita Chand, per capire se sia stata vittima di chhaupadi.

Si tratta del primo caso di morte, mentre una ragazza è vittima di questa pratica illegale, a partire dal 2019: in quell’occasione, una giovane donna di nome Parwati Budha Rawat perse la vita dopo aver trascorso tre notti in una capanna all’aperto. Dopo quell’episodio, venne messa in campo una campagna a livello nazionale, per impedire che potessero avvenire altri episodi simili, ma stando a sentire gli attivisti, il governo nepalese, pur appoggiando verbalmente la causa, poco ha fatto per mettere effettivamente al bando questa pratica.

Ragazza in isolamento – Ultimaparola.com

Attivisti e organizzazioni stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di attuare le leggi esistenti e di porre fine a questa pratica dannosa: non basta, sottolineano, distribuire assorbenti alle più giovani. Purtroppo, il chhaupadi si basa su credenze secolari che considerano le donne e le ragazze impure e intoccabili durante il periodo mestruale: per tale ragione, andrebbero isolate e non dovrebbero svolgere alcuna attività. Per una ragazza è davvero assurdo morire così nel 2023.

Gabriele Mastroleo

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Gabriele Mastroleo