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Overshoot Day: una definizione. Cosa significa per il nostro pianeta? I dettagli

Pubblicato da
Magda Killa Lalla Cirignano

Overshoot Day: una definizione di questa locuzione. Cosa significa per il nostro pianeta? I dettagli da non trascurare.

Overshoot day, una definizione
Ambiente (Foto da Pixabay – Ultimaparola.com)

Con Overshoot day si intende il giorno che sancisce l’esaurimento di tutte le risorse rinnovabili che ha a disposizione il nostro pianeta e che è in grado di rigenerare nell’arco temporale di un anno. La data cambia per l’appunto di anno in anno e per il 2022 era arrivata il 28 luglio. Davvero molto presto. 

Purtroppo per il 2023 c’è stato davvero un netto anticipo, tanto è vero che al 15 maggio già tutte le energie si sono esaurite. Che cosa significa? A che cosa andremo incontro? Qual è la situazione per i singoli paesi del mondo? Proviamo a rispondere a tutte queste domande e a cercare di fare chiarezza una volta per tutte. 

Overshoot Day: ecco cosa sta accadendo al pianeta Terra

Ambiente (Foto da Pixabay – Ultimaparola.com)

Come si accennava in precedenza, con il termine Overshoot day vogliamo intendere il giorno dell’anno in cui il pianeta terra ha definitivamente terminato tutte le risorse rinnovabili. Quest’anno è venuto molto in anticipo, ossia il 15 maggio. Come si è arrivati a calcolare questa data? Tenendo presente il rapporto tra la domanda dei cittadini e i beni di ogni Stato.

Stessa sorte anche per il 2022 che aveva visto lo scadere della data molto prima rispetto alla fine dell’anno: significa che per quanto la situazione sia stabile, non è sufficientemente necessaria per andare avanti. Questo vuol dire che ancora una volta sia un forte debito ecologico con il nostro pianeta. 

Inoltre bisogna tener presente un altro aspetto molto importante: questo equilibrio decisamente precario viene tenuto in piedi solo perché molti paesi non sfruttano tutte le loro risorse annuali. Dunque questo consente agli altri di poterne beneficiare. Secondo i dati è stato il Qatar il primo paese ad avere consumato tutte le energie già il 10 febbraio. 

Seguono a ruota gli Stati Uniti, l’Australia, la Danimarca e il Canada che hanno terminato durante il mese di marzo. Allo stesso modo occorre fare un applauso ai paesi che ad oggi sono ancora in grado di contare sulle proprie risorse e tra questi abbiamo Cuba, l’Ecuador e la Giamaica. 

Magda Killa Lalla Cirignano

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Magda Killa Lalla Cirignano