Strage di Erba: “Farabutti”, la famiglia Castagna contro la riapertura del caso

I fratelli di Raffaella Castagna, morta nella strage di Erba, contro la possibile riapertura del caso: toni durissimi.

Olindo Romano e Rosa Bazzi -Ultimaparola.com

Sono passati oltre sedici anni da quando l’Italia intera rimase senza parole davanti a uno degli episodi di cronaca nera più cruenti avvenuti nel secondo dopoguerra nel nostro Paese. Era infatti l’11 dicembre 2006, quando in Via Armando Diaz, al civico 25, nella cittadina di Erba, circa 15mila abitanti in provincia di Como, vennero assassinate quattro persone e una si salvò soltanto per una coincidenza davvero incredibile, ovvero a causa di una malformazione congenita alla carotide.

La famiglia Castagna contro chi vuole riaprire il caso della strage di Erba: cosa dicono le sentenze

Olindo e Rosa al processo (screenshot video) – Ultimaparola.com

Le quattro vittime della strage di Erba sono Raffaella Castagna e il piccolo Youssef, rispettivamente compagna e figlio di Azouz Marzouk, primo indiziato subito dopo l’accaduto, Paola Galli, mamma di Raffaella e una vicina di casa, Valeria Cherubini. A salvarsi fu Mario Frigerio, rimasto gravemente ferito e la cui testimonianza fu poi fondamentale per chiarire diversi aspetti di quella vicenda di sangue. Per quanto accaduto, sono stati condannati due vicini di casa delle vittime.

Si tratta di Olindo Romano, classe 1962, e di sua moglie Rosa, di un anno più giovane: i due coniugi condannati all’ergastolo ammisero all’epoca le loro responsabilità, ma a distanza di qualche tempo non solo hanno ritrattato, ma ancora oggi insistono sulla propria innocenza. Una decina di anni fa, hanno addirittura fatto ricorso alla Corte Europea per i diritti dell’uomo e di recente da più parti è stata sposata la tesi della loro innocenza o quantomeno che durante il processo siano stati commessi errori gravissimi.

Nel 2014, è venuto a mancare il sopravvissuto alla strage, Mario Frigerio, qualche anno dopo è morto Carlo Castagna, che l’11 dicembre 2006 ha perso moglie, figlia e nipote in quello scenario di sangue. I figli dell’uomo continuano a sostenere che siano stati Olindo Romano e Rosa Bazzi a compiere quella strage, mentre Azouz Marzouk è stato nel frattempo condannato per diffamazione proprio nei confronti dei due fratelli di Castagna.

La presa di posizione dei fratelli Castagna


L’ultimo capitolo di questa vicenda lo ha scritto qualche giorno fa il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser, il quale avrebbe depositato al procuratore generale Francesca Nanni e all’avvocato Lucilla Tontodonati una nuova relazione, che chiede di tenere presenti gli ultimi elementi difensivi, suggerendo la possibilità di una riapertura del caso.

Questa notizia è stata criticata aspramente dai fratelli Castagna, Giuseppe e Pietro, secondo i quali quella sentenza di condanna è basata su certezze granitiche. In particolare, Beppe Castagna su Facebook scrive un lungo post che si conclude così: “La verità è già stata abbondantemente dimostrata, i coniugi Romano sono colpevoli. E chi crede il contrario o è un demente o un farabutto. Non ci sono alternative”.

Impostazioni privacy