Elaheh Tavakolian: la storia dell’attivista ferita a un occhio

Chi è Elaheh Tavakolian, l’attivista ferita a un occhio dalla polizia in Iran: cosa è successo, la storia della giovane donna.

Elaheh Tavakolian (Instagram) – Ultimaparola.com

Come riportato da IranWire, centinaia di iraniani hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante una sanguinosa repressione di manifestazioni principalmente pacifiche. I medici affermano che, ad oggi, almeno 580 manifestanti hanno perso uno o entrambi gli occhi solo a Teheran e nel Kurdistan.

Ma i numeri reali in tutto il paese sono molto più alti: queste vicende fanno il paio con altre forme di repressione in Iran, basti pensare alle accuse rivolte al regime di aver intossicato centinaia di bambine nelle scuole del Paese. Nel caso della repressione di piazza, tali azioni da parte delle forze di sicurezza potrebbero costituire un “crimine contro l’umanità”, come definito dall’articolo 7 dello Statuto di Roma.

La storia di Elaheh Tavakolian: dalle proteste al simbolo della violenza del regime iraniano

In questa serie di reportage, IranWire presenta le storie delle vittime raccontate con le loro stesse parole: tra queste, la vicenda di Elaheh Tavakolian, una giovane donna curda che è stata colpita a un occhio il 20 settembre 2022, durante la prima settimana di proteste, ha fatto il giro del mondo. Della giovane donna, in queste settimane, si è occupato gran parte del mondo occidentale e anche in Italia l’attivista è stata intervistata dalla popolare trasmissione d’inchiesta “Le Iene”.

Le proteste, come noto, si sono scatenate dopo la morte della 22enne Mahsa Amini ed Elaheh Tavakolian è stata tra le prime a scendere in piazza e a essere ferita dalla repressione della polizia. In ogni caso, la ragazza non si è arresa e le sue parole su Instagram lo testimoniano. Difatti, ha scritto: “Mi hai sparato agli occhi, ma il mio cuore batte ancora”. Poi ha proseguito spiegando che il suono del suo pianto in ospedale “senza dubbio va oltre il suono della tua pistola”.

La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. Ha “nascosto” la sua ferita all’occhio con un piccolo cuore bianco, un’immagine che sta facendo il giro del mondo.

Elaheh sui social ha scritto del dolore che ha attraversato e della sua determinazione a rimanere forte, dopo che suo padre era stato ferito nella guerra Iran-Iraq negli anni ’80. Ha anche menzionato il caso di Ghazal Ranjkesh, ucciso a colpi di arma da fuoco nella città portuale meridionale di Bandar Abbas. “Ghazal ha protetto sua madre e io ho protetto mia sorella e gli altri, tu chi proteggevi?”, ha chiesto retoricamente al poliziotto che l’ha ferita.

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