Morto Giovanni Pezzoli: musica italiana in lutto

Addio a Giovanni Pezzoli, il batterista e uno dei fondatori della band degli Stadio è scomparso a 70 anni: aveva suonato con Vasco Rossi.

Gli Stadio (screenshot video) – Ultimaparola.com

Aveva il ritmo nel sangue, Giovanni Pezzoli: a 10 anni, si era costruito una rudimentale batteria con fustini vuoti di detersivo come rullanti e i ferri da calza come bacchette e si dilettava a risuonare la ritmica dei brani di Sanremo. A 13 anni, invece, compra la sua prima batteria vera e da allora, siamo a metà anni Sessanta, non si è praticamente più fermato.

Fino al 2016, quando il 25 marzo – poco dopo la vittoria a Sanremo con “Un giorno mi dirai” dei suoi Stadio – viene colpito da un grave malore. Nel mezzo, una carriera davvero incredibile, che lo ha visto accompagnare sui palchi e in decine di dischi alcuni tra i più grandi musicisti italiani. Ieri gli Stadio, la band che aveva fondato con Gaetano Curreri, Marco Nanni, Fabio Liberatori e Ricky Portera, ne hanno annunciato la morte.

Addio a Giovanni Pezzoli, la musica italiana perde un pezzo di storia

Giovanni Pezzoli (Facebook) – Ultimaparola.com

Per parlare di Giovanni Pezzoli dobbiamo però tornare indietro fino al 1970: con la sua band dell’epoca si esibisce al palasport di Bologna e lo special guest della serata è Lucio Dalla. Il cantautore lo richiama qualche giorno dopo: gli chiede di sostituire il suo batterista, che era ammalato. Sarà l’inizio di un sodalizio artistico che si consoliderà negli anni Ottanta.

Sono 12 in tutto i dischi di Lucio Dalla in cui Giovanni Pezzoli suonerà la batteria, mentre nel 1977 arriva il secondo incontro più importante della sua vita, quello con Gaetano Curreri. Il futuro cantante degli Stadio sta registrando l’album di esordio di uno sconosciuto cantautore di Zocca, tal Vasco Rossi. Coinvolge Giovanni Pezzoli nel progetto.

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Così il batterista suona nei primi due dischi di Vasco Rossi, …Ma cosa vuoi che sia una canzone… e Non siamo mica gli americani!. Siamo alla fine degli anni Settanta e sta nascendo anche un’altra storia musicale, quella degli Stadio. La band pubblica il primo album “solo” nel 1982 ovvero cinque anni dopo il loro incontro. Si chiama Stadio, proprio come loro, e contiene tra le altre “Grande figlio di puttana“, manifesto generazionale scritto da Lucio Dalla.

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Lo stesso album – inciso in realtà nel 1980 – contiene “Navigando controvento“, il cui testo è di un adolescente Luca Carboni. Storie che si intrecciano, dunque: in quegli anni, il batterista suona con Dalla, Carboni, poi ancora con Ron, Eros Ramazzotti, Antonello Venditti e Paolo Conte. A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, la sua storia è soprattutto quella degli Stadio, che oggi piangono l’amico di una vita prima ancora del musicista.

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