Scoperta sconvolgente in mare: ratti morti galleggianti. I bagnanti lanciano l’allarme

Orribile scoperta fatta da un gruppo di bagnanti: decine di topi morti galleggianti a poca distanza dalla riva affollata. Cosa sta succedendo?

scoperta topi galleggianti napoli
Dei bagnanti (Canva)

Una scoperta che fa venire i brividi, quella fatta da dei bagnanti che hanno subito segnalato la cosa a chi di dovere. Una vera invasione di topi morti in mare, che oltre alla repulsione può anche veicolare malattie per gli esseri umani che si bagnano nelle acque infestate.

E’ ciò che accade non in qualche Paese del Terzo mondo, ma nel Sud Italia, in uno dei mari più frequentati dai turisti. Una situazione preoccupante e per la quale vanno trovate misure in men che non si dica.

A portare all’attenzione dell’opinione pubblica questo vergognoso degrado è stato un politico che negli ultimi tempi è stato spesso sotto i riflettori, e che sovente denuncia situazioni di malasanità e criminalità proprio nella sua regione di appartenenza, poichè ne è uno dei consiglieri regionali, appunto.

Scoperta disgustosa nel mare che lambisce una delle città più belle d’Italia

Parliamo di quanto sta accadendo nientemeno che a Napoli, il cui mare che lambisce l’isolotto di Nisida, alla periferia del capoluogo partenopeo, da giorni è invaso dai cadaveri di ratti galleggianti. Alcuni bagnanti hanno documentato il fattaccio riprendendo i corpi con i loro smartphone e hanno poi inviato i filmati al consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.

Il video mostra l’acqua marina con in superficie i cadaverini delle bestie. Borrelli ha condiviso questa vergogna con i follower, pubblicando il filmato sul suo profilo Instagram. Tanti i commenti ricevuti in bacheca, da parte di residenti e turisti, chiaramente inorriditi da una scena del genere.

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“Una sgradevolissima sorpresa ha atteso i bagnanti delle acque di Nisida nella giornata di giovedì. Decine di topi morti galleggiavano in mare in mezzo a chiazze di rifiuti, evidente frutto di sversamento fognario” ha scritto Borrelli, che ha subito contattato l’Arpac, l’Agenzia Protezione Ambientale della Campania per venirne a capo.

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