Bambino muore dopo aver nuotato in un fiume. Inutili i soccorsi. I dettagli

Non si è potuto fare nulla per salvare il piccolo che, purtroppo, aveva cominciato a stare male dopo qualche giorno.

Naegleria fowleri
Ameba Naegleria fowleri (Facebook)

Una vera disgrazia che ha per giunta dell’incredibile quella che è accaduta di recente a un bambino di soli sette anni. La vicenda, in realtà, è cominciata agli inizi di agosto, dopo che il piccolo aveva nuotato in un fiume.

Una storia che rattrista decisamente e che fa però anche capire ancora di più che sarebbe meglio non addentrarsi in luoghi selvaggi nei quali non si sa con precisione che cosa aspettarsi.

Fatto sta che, all’interno di questo corso d’acqua, il Elkhorn, che, per essere più precisi si trova nello Stato del Nebraska, c’era un organismo unicellulare che comunemente viene chiamato ameba.

E non era una qualsiasi, ma, purtroppo si è trattato di quella denominata, per l’appunto, mangia-cervello che, secondo gli esperti, sarebbe maggiormente diffusa negli Stati Uniti, in particolar modo nell’acqua dolce tiepida.

Non sempre può essere letale, anche se, ci sono già stati in precedenza casi come questi dove non c’è stata speranza per la vittima  entrata in contatto con il killer acquatico.

In effetti, se si ha la sfortuna di nuotare dove si trova la Naegleria fowleri si rischia di prendersi quella rara infezione che, entrando dal naso, si ciba letteralmente del cervello.

Gli altri particolari

È quello che è accaduto, quindi, al piccolo David Pruitt, di origini americane. Non c’è stato scampo, quindi, per il bimbo californiano che, secondo gli operatori sanitari, sarebbe incappato in maniera inevitabile nella cosiddetta meningoencefalite amebica primaria.

UC Davis Medical Center
UC Davis Medical Center (Facebook)

Si apprende, infatti, che David, probabilmente dopo aver accusato dei malesseri, pare qualche giorno dopo, fosse stato trasportato prima al pronto soccorso e poi al UC Davis Medical Center dove era stato ricoverato.

Un’infezione che, a dire il vero, i medici hanno definito con poco comune e della quale, nel corso del tempo, in California ne erano stati segnalati soltanto una decina di casi.

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Così, è più facile venire a contatto con questa tipologia di infezione nel momento in cui le temperature dell’acqua sono meno fredde, quindi, nel periodo tra luglio e settembre. Importante, perciò, cercare di non fare entrare acqua dal naso, magari con l’ausilio di un tappanaso.

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