Reddito di Cittadinanza, l’INPS lancia l’allarme: c’è la beffa per i lavoratori

Il Reddito di Cittadinanza si conferma misura fondamentale, i dati dell’INPS svelano gli scenari preoccupanti del mondo del lavoro.

reddito cittadinanza card
Card per il reddito di cittadinanza © Ansa Foto

Aumentano le discussioni sul Reddito di Cittadinanza. Una misura che negli ultimi anni ha aiutato numerosissime famiglie italiane, in condizioni economiche difficili, ma ha anche creato polemiche su coloro che lo hanno percepito in maniera indebita.

Si tratta, in ogni caso, di una misura importante. Il fronte si divide tra chi vorrebbe abolirlo e chi vorrebbe, invece, migliorarlo, rivedendo alcuni parametri. Ma, di certo, è il termometro che indica come ci siano diversi aspetti del mercato del lavoro che nel nostro paese non funzionano. E la conferma arriva dai dati comunicati dall’INPS.

A Roma, è stato presentato, dall’istituto pensionistico, il consueto report annuale, che ha evidenziato dati particolarmente allarmanti. In particolare, circa un lavoratore su quattro, tra i lavoratori dipendenti, guadagnerebbe meno della cifra garantita dal Reddito di Cittadinanza, ossia 780 euro.

Reddito di Cittadinanza, i dati sui lavoratori dipendenti e sulle pensioni accendono la polemica: il report dell’INPS

I dati sono stati presentati dal presidente dell’INPS Pasquale Tridico e segnalano un quadro particolarmente desolante. Le storture appaiono evidenti, come anche la necessità di porre rimedio a una situazione che a lungo andare potrebbe incidere pesantemente sulla qualità di vita di diversi milioni di italiani.

Pasquale Tridico presidente INPS
Pasquale Tridico, presidente dell’INPS © Ansa Foto

Nello specifico, si apprende che oltre 3,3 milioni di lavoratori dipendenti percepiscono meno di 9 euro lordi l’ora. Il che riapre la discussione, tra l’altro, sul salario minimo garantito, ma non è finita qui.

Spostando il focus sulle pensioni, infatti, l’INPS spiega che il 32% dei pensionati, pari a una platea di circa 5 milioni e 120 mila persone, percepisce meno di 1000 euro al mese. In prospettiva, la situazione è destinata a peggiorare. I nati tra il 1965 e il 1980, quando andranno in pensione, con 30 anni di contributi versati e un salario di 9 euro l’orda, percepiranno una pensione pari a 750 euro. Una media destinata, oltretutto, ad abbassarsi ulteriormente.

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Completa il quadro, l’inflazione, che per il 2022 è stata stimata all’8%. Un dato che il prossimo anno alzerà la spesa per le pensioni a 24 miliardi di euro.

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